La Sicilia scopre di avere un altro primato, i Siti idonei ad accogliere scorie nucleari.
Dall’Ente Governativo Nazionale scopriamo che la Sicilia ottiene ben 4 aree su un totale di 67 “idonee” ad accogliere le scorie nucleari.
Ci chiediamo quali siano stati i criteri utilizzati da questo Ente per dichiarare che la Sicilia ha ben 4 aree idonee.
Ci chiediamo come mai quando lo Stato Nazionale deve risolvere un suo problema, solo allora si ricorda che esiste anche la Sicilia e cosa ancora più strana ci chiediamo cosa i nostri rappresentanti politici, che siedono nel Parlamento Nazionale, intendano fare, o stanno facendo, per difendere il diritto dei siciliani alla difesa ed integrità del territorio regionale.
Ci chiediamo se il sicilianissimo Presidente dell’Italia è al corrente di quanto sta succedendo in Sicilia e se intende intervenire in difesa della sua isola.
Oggi la nostra terra, apprendendo questa notizia, ha ottenuto un ulteriore motivo di crisi sociale ed economica, come se non bastassero i tantissimi motivi di crisi, alcuni atavici, già presenti nella nostra società.
Brucia ancora il dictat dello Stato Italiano che da un lato ci chiude le raffinerie siciliane che pur inquinando davano tantissimo lavoro, con la scusa di una loro riconversione ancora da venire, ma con la certezza di licenziamenti di massa, e dall’altro lato con un incremento delle perforazioni petrolifere sia su terra che nel mare adiacente le coste siciliane.
In questo modo diventiamo una regione produttrice di petrolio con una estrazione in grado di soddisfare circa 25% del fabbisogno nazionale ma non possiamo più usufruire degli utili e dei livelli occupazionali derivanti dalla raffinazione del nostro greggio estratto.
Derubati delle nostre materie prime e derubati dei guadagni derivanti e vogliamo ricordare a tutti che, almeno sulla carta, il Demanio in Sicilia è della Regione Siciliana e non dello Stato Italiano.
Non soddisfatti di questo ultimo “scippo” oggi la Sicilia diventa anche Discarica Nazionale per quanto prodotto dall’Italia e del quale la Sicilia non ne ha mai avuto alcun beneficio.
Il Sinalp Sicilia rappresentato dal Segretario Regionale Dr. Andrea Monteleone assieme all’Associazione Consumatori Rete Sociale Attiva Sicilia rappresentata dall’Avv. Stefania Virga, Avv. Marzia Giacalone e dalla Dr.ssa Serena Giuliano denunciano questo ennesimo attacco per la distruzione del nostro territorio.
Alla Sicilia rimane solo il patrimonio naturale e paesaggistico.
Le poche fabbriche realizzate frutto di un ipotetico Piano Nazionale per l’industrializzazione della nostra regione sono ormai fallite e inesorabilmente chiuse.
Il sistema bancario siciliano, che era in grado di finanziare le imprese siciliane direttamente nel nostro territorio, è stato totalmente fagocitato dalle multinazionali bancarie che non hanno alcuna intenzione ed interesse a finanziare le nostre imprese ed investire nella nostra isola.
Ci rimane appunto solo la bellezza paesaggistica, unica al mondo, del nostro territorio ed è nostro diritto difenderla anche con i denti.
Il Sinalp e l’Associazione R.S.A. mettono a disposizione di tutti i cittadini interessati a difendere la loro terra i loro uffici legali per proteggere il futuro nostro e dei nostri figli.
Invitiamo i Sindaci di Trapani Giacomo Tranchida, di Calatafimisegesta Antonino Accardo, di Castellana Sicula Franco Calderaro, di Petralia Sottana Leonardo Neglia, e di Butera Filippo Balbo a contattarci per una azione comune in difesa del futuro ei nostri figli.
Invitiamo infine il Presidente della Regione Siciliana, On. Nello Musumeci, a fare propria questa battaglia di civiltà e speranza per le genti siciliane e lottare con ogni mezzo lecito contro questa ennesima prevaricazione dello Stato Nazionale contro la Sicilia.
L’Ufficio Stampa Sinalp
Dr. Franco Lipari