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In relazione al docufilm “Pompei ultima scoperta”, trasmesso da Rai Due domenica 27 dicembre 2020 con esito felice in termini di ascolto e gradimento, ho chiesto alla Direzione del Parco Archeologico di Pompei e alla Direzione generale Musei, scrivendo per conoscenza anche al responsabile MiBACT della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di poter consultare tutta la documentazione esistente. In particolare ho posto attenzione al Tariffario generale per gli usi dei beni culturali (ex art. 106-108 D.Lgs. 42/2004), di cui si suppone sia dotata anche Pompei, alla corrispondenza intercorsa dal 2017 ad oggi con il soggetto capofila della co-produzione internazionale, Gedeon Programmes, e a qualsiasi accordo stipulato dal MiBACT ai fini della realizzazione del prodotto “Pompei ultima scoperta”. Sul portale del Parco, infatti, non sono presenti informazioni che mi consentano, com’è mio compito in qualità di membro permanente della Commissione “Cultura” del Senato, di conoscere le condizioni dell’accordo e appurare l’entità dei vantaggi economici che lo Stato ha ottenuto dall’operazione. I dubbi sollevati da alcuni media, nei giorni scorsi, circa le modalità produttive del docufilm, le dichiarazioni parzialmente contraddittorie rilasciate dai protagonisti ed una certa quale opacità rispetto ai doveri di trasparenza della PA rendono opportuno e urgente, a mio avviso, che il Ministero a guida Franceschini renda pubblico tutto l’iter che ha condotto alla realizzazione del docufilm.

Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)

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