Berlusconi: “La nostra destra è diversa”. Anche del fascismo si diceva che non fosse come il nazismo
La lettera
di Biagio Maimone
Caro Silvio Berlusconi,
mi spiace contraddirLa circa le Sue affermazioni secondo cui la destra italiana sia diversa da quella che ha assaltato, negli Stati Uniti, il Campidoglio.
Forza Italia, certamente, diversa lo è e sono convinto ciecamente che gli elettori del Suo partito non farebbero assalti alle sedi delle istituzioni, tuttavia, sento la necessità di chiederLe se la stessa cosa possa affermarsi per i sostenitori dei partiti, di cui Lei è alleato.
Lei è un liberale, è vero, ma non i suoi alleati, Salvini e Meloni, i quali incarnano una visione sovranista e populista della politica, la stessa dell’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ora condannato da tutto il mondo.
Come ho sempre sostenuto e, per tale ragione, sono stato attaccato ed insultato, il sovranismo è l’anticamera del totalitarismo.
Come Lei ben sa, si diceva che il fascismo italiano non sarebbe mai diventato come il nazismo tedesco. Purtroppo, la storia ci insegna che non è andata così.
Le destre estreme, purtroppo, prima o poi, manifestano la loro vera identità, ossia la prepotenza e la violenza, solo inizialmente verbale.
Ciò si può constatare anche in Italia ascoltanto le dichiarazioni di alcuni politici delle destre che si permettono, indisturbati, di offendere mediante l’utilizzo di definizioni di carattere razzistico, del tipo “gay”, “negri” o “sudici meridionali”, a cui segue la violenza fisica, agita mediante azioni violente e guerre per rivendicare il proprio odio sociale.
Tale modalità di vivere la relazione con gli avversari è stata dimostrata negli Stati Uniti, in cui i sostenitori di Trump, che è sovranista, hanno assaltato il Campidoglio, fracassando tutto quello che trovavano lungo il loro percorso.
In tale rapapresaglia hanno perso la vita ben 5 persone.
E’ stato un efferato attacco alla democrazia, che denota, difatti, l’agire violento dei sovranisti.
Si può affermare allora, senza paura di essere smentiti, che il sovranismo sia l’anticamera del totalitarismo.
Che ci piaccia o meno, è così.
In Italia si teme la stessa violenza da parte di gruppi estremistici di destra, che hanno già dimostrato, anche se in modo diverso, che ogni volta che sono scesi in piazza hanno seminato disordine e scompiglio.
Cosa succederà? Si teme un’altra marcia su Roma? Noi italiani, democratici ed anche liberali, speriamo proprio di no.
La vittoria di Joe Biden negli Stati Uniti dimostra che il populismo, a livello globale, è stato ridimensionato e che i popoli, anche quello americano, anelano alla democrazia, al superamento della rozzezza umana, della violenza e di tutti quei disvalori che caratterizzano la visione populistica della politica e, conseguentemente, della vita.
Presidente, Le consiglio – e lo faccio ormai da lungo tempo – di sganciarsi da chi, in Italia, ha sposato il pensiero sovranista, che guarda caso, sono i suoi stretti alleati di destra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Lei è democratico e liberale. E proprio per questo c’è da chiedersi: “Cosa li unisce a quei due sovranisti?”.
“La nostra destra è diversa” Lei sostiene. Ma ne siamo sicuri?
Ci chiediamo, inoltre, fino a quando Lei riuscirà a tenere a freno i suoi due alleati?
Il popolo italiano democratico, ora, vive nella paura di vedere nuovamente
l’affermazione della violenza di una nuova dittatura.
La vittoria di Biden segna il ritorno sulla scena politica dei democratici, dei moderati, anche di fede cattolica, voluto dal popolo, stanco delle vessazioni dei sovranisti, che hanno seminato discordia e povertà e che non si sono preoccupati di debellare la pandemia, che hanno preferito negare, con la conseguenza che essa dilaga indisturbata.
Lei non può più eludere, ormai, la necessità di cercare una nuova alleanza politica.
Sta nascendo un nuovo centro democratico, che darà vita ad una nuova democrazia aperta al mondo laico e cattolico, all’Europa, fondata sulla cooperazione economica e sull’intento di eliminare le disuguaglianze.
Il mondo sta cambiando e l’Italia anche dovrà cambiare e, per farlo, non potrà che ispirarsi al nuovo modello di democrazia, che balza sulla scena politica, dimostrando che, senza i suoi principi, l’universo va alla deriva.
Biden è l’uomo della speranza. Ad egli e al suo modo di intendere la politica e la vita guarda il mondo intero ed anche l’Italia, in cui sorge la “Nuova Democrazia”, corrente di pensiero e di impegno socio-umanitario, che non esclude l’impegno politico.
La democrazia, la solidarietà, la cooperazione, la fratellanza e l’umanità saranno gli antichi e nuovi valori per far rinascere l’intero universo, sofferente per la pandemia e per i danni da essa derivanti.
Non più un’economia selvaggia, ma un’economia dal volto umano dovrà essere il fine dell’impegno degli uomini della democrazia, al fine di contrastare gli uomini del dominio assoluto, che negano la centralità dell’essere umano, la cui conseguenza nefasta salta agli occhi di tutti.
Berlusconi, si allontani e lo faccia subito, da chi vuole dominare il nostro Paese ricorrendo alla sottocultura del totalitarismo e del razzismo, che crea solo il male che dilaga irrefrenabile. Siamo certi che vi sarà una svolta e che artefice di tale svolta sarà la nuova democrazia.