PALERMO. “I rimborsi per le imprese siciliane vittime di estorsione e usura sono fermi a tre anni fa”: a lanciare l’allarme è l’Assci, Associazione per lo sviluppo e la salvaguardia del credito alle imprese che chiede alla Regione Siciliana di “sbloccare le erogazioni e prevedere i fondi necessari nel bilancio regionale”.
Il beneficio della legge 15/2008 prevede il rimborso dei contributi previdenziali per le imprese riconosciute vittime del racket e prevede un contributo fino a 200 mila euro a seconda della dimensione dell’azienda e del numero di occupati.
“Due anni fa – spiega Giuseppe Spera, presidente dell’Assci – avevamo lanciato un appello analogo perché i rimborsi erano bloccati da problematiche burocratiche. Poi, anche in seguito al nostro intervento, la situazione si è sbloccata e alcuni arretrati sono stati erogati ma a oggi mancano ancora gli ultimi tre anni. E adesso la situazione sembra essersi nuovamente bloccata. Comprendiamo le difficoltà finanziarie della Regione e il difficile momento che tutti stiamo attraversando. Su questi fondi, però, le aziende contano anche per poter mandare avanti le loro attività in un periodo in cui la crisi si sta facendo sentire con tutta la sua forza: si tratta infatti di imprese già indebolite da racket e usura e che adesso con l’emergenza sanitaria sono al collasso”.