Il Sottosegretario di Stato americano responsabile del Medio Oriente e del Nord Africa, David Schenker, domenica a Dakhla, ha elogiato la leadership di Sua Maestà Re Mohammed VI nel promuovere “un’agenda riforme coraggiose e di vasta portata ”negli ultimi due decenni.
I recenti sviluppi nelle relazioni USA-Regno Unito “sono stati resi possibili dalla leadership di Sua Maestà Re Mohammed VI nel promuovere un programma di riforme audace e di vasta portata negli ultimi anni”, ha sottolineato Nasser Bourita.
Il funzionario statunitense ha anche elogiato il “supporto continuo e prezioso” di Sua Maestà il Re su questioni di interesse comune come la pace in Medio Oriente, la stabilità e lo sviluppo in Africa e la sicurezza regionale.
Schenker ha sottolineato che “Le relazioni americano-marocchino sono più forti che mai (..). I nostri anni migliori sono davanti a noi “.
Gli Stati Uniti sono determinati ad approfondire e rafforzare i propri legami con il popolo marocchino attraverso la promozione di relazioni commerciali, scambi culturali, oltre a quelli di governo, dice David Schenker. Ha inoltre sottolineato gli sforzi del Marocco per “promuovere la tolleranza e l’armonia religiosa” che sono “un esempio nella regione”, citando in particolare “la sua tradizione storica di proteggere la sua comunità ebraica” e la firma di la Dichiarazione di Marrakesh sui diritti delle minoranze religiose nel mondo islamico. Il sottosegretario di Stato Usa ha anche osservato che il Marocco resta “un partner chiave per la stabilità regionale”, aggiungendo che i due paesi “beneficiano di un’ampia partnership militare”.
Dal punto di vista economico, ha osservato l’alto funzionario Statunitense che il Regno del Marocco è l’unico paese africano con il quale gli Stati Uniti hanno firmato un accordo di libero scambio, indicando che le esportazioni marocchine negli Stati Uniti sono più che raddoppiate dall’ingresso. questo patto è entrato in vigore nel 2006. “Il valore del nostro commercio bilaterale è quintuplicato durante questo periodo”, ha detto.
Schenker ha ricordato che il 2021 segna il 200 ° anniversario dell’apertura della prima missione diplomatica degli Stati Uniti in Marocco, a Tangeri, dove si trova “la più antica installazione diplomatica statunitense al mondo”
La delegazione statunitense, accompagnata dal Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dai Marocchini che vivono all’estero, Nasser Bourita e dall’Ambasciatore degli Stati Uniti a Rabat, David Fischer, ha visitato le varie dipendenze di questa futura rappresentanza diplomatica statunitens nella città di Dakhla.
La visita ha incluso il wali della regione di Dakhla-Oued Eddahab, il governatore della provincia di Oued Eddahab, Lamine Benomar e i presidenti dei consigli eletti.
Fino a qui le notizie che, come spesso accadde non troveranno troppo posto nella parte settentrionale dell’occidente . Ma che mi ostino a sottolineare ed a riportare . Questi eventi dovrebbero fare riflettere l’Europa intera .
Infatti, gli Stati Uniti, un numero sempre maggiore di nazioni sia africane sia dell’Almerica latina ormai sono pienamente convinte della legittimità che il Marocco ha nei confronti delle proprie provincie meridionali. Rimane alla finestra solamente un altro grande attore : l’Europa che sembra ancora voler esitare nel compiere una scelta che non è solamente simbolica ma riveste un ruolo fondamentale. L’Europa deve al più presto aprire una propria rappresentanza nelle provincie meridionali e non solamente per lo statuto di paese associato che il Marocco ha con l’UE ma , perché il futuro stesso della politica estera europea passa da queste regioni.
Nel continente africano, il Regno sotto la guida sapiente di Sua Maestà Mohammed VI, ha assunto una politica di approccio ai problemi in modo pragmatico , senza acuire le tensione ma anzi offrendosi spesso come luogo di condivisione di buone pratiche come ha dimostrato la gestione della pandemia da covid 19.
La svolta ecologica del Marocco dettata anche alla necessità di rendersi autonomo dal punto di vista energetico potrebbe essere un esempio di “transizione verde” dell’intero continente africano permettendo a molte nazioni di non essere più vincolate dai combustibili fossili premettendo, inoltre di far fronte alla “fame di energia” che la crescita economica e demografica comporta.
Quindi l’Europa se vuole essere protagonista nel mediterraneo deve fare una scelta di campo chiara e indiscutibile. Scegliere il Marocco e sulla spinta dell’esempio americano riconoscere la piena e legittima sovranità delle provincie meridionali , avviare in queste aree un massiccio piano di investimenti (anche ad esempio legati alla transizione ecologica) , sviluppare centri di formazione per creare le basi di un politica migratoria qualificata essere, in sostanza un sincero e leale alleato del Marocco.
L’Europa deve rompere gli indugi di una equidistanza che non ha senso e aprire quanto prima una propria rappresentanza nel sud del Marocco . Come europei dovremmo chiedere alle istituzioni , ai politici europei di muoversi in tal senso
Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco