È POSSIBILE COSTRUIRE UN PERSONAL BRANDING DI SUCCESSO ANCHE SENZA INSTAGRAM, FACEBOOK, TWITTER E TIK TOK?
Ci sono casi in cui la migliore strategia da seguire sui social media è quella di spegnerli. Ne è convinto Gianluca Lo Stimolo, fondatore e Ceo di Stand Out, la prima società di servizi che aiuta professionisti e imprenditori a diventare micro-celebrità del loro settore.
L’alternativa? “Puntare su canali di proprietà e garantirsi la titolarità dei dati dei propri utenti.”
Milano, 14 gennaio 2021 – Zero costi d’ingresso, infinite potenzialità espressive, meccanismi di profilazione sofisticati: per interagire direttamente con il proprio pubblico facendo crescere il proprio brand personale, non c’è nulla di meglio dei social network. O almeno, negli anni recenti questo è stato il mantra nel campo della comunicazione e del marketing. Nelle ultime settimane, però, anche questa certezza sembra vacillare.
Dopo aver confessato una profonda delusione per l’odio in cui si sono imbattuti online, il principe Harry e Meghan Markle hanno smesso di pubblicare nuovi contenuti nel loro account Instagram ‘Sussex Royal’ da dieci milioni di follower. Nel frattempo, la maison Bottega Veneta ha oscurato da un giorno all’altro le sue pagine Instagram, Facebook e Twitter, forse per coerenza con la sua allure esclusiva e aspirazionale (ma è solo un’ipotesi, perché il brand del gruppo Kering non ha fornito spiegazioni ufficiali). Nel frattempo, c’è chi ha abbandonato i social media non certo per propria scelta. È destinato a passare alla storia il clamoroso ban inferto al presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump da parte di Facebook, Twitter, Snapchat, Twitch, YouTube e Shopify. Una manovra che ha scatenato un aspro dibattito, tra chi la ritiene un atto dovuto (e anzi addirittura tardivo, dopo l’invasione del Campidoglio e le sue cinque vittime) e chi difende a spada tratta la libertà di espressione, guardando con una certa preoccupazione allo strapotere delle piattaforme.
Al di là delle considerazioni valoriali, tra gli addetti ai lavori c’è una domanda che circola con sempre maggiore insistenza: è possibile, al giorno d’oggi, fare a meno dei social media? “Quando un professionista o imprenditore si rivolge a me per impostare la propria strategia di personal branding, spesso e volentieri i social network sono il suo primo metro di paragone. Tipicamente, il modello a cui aspira è il competitor che ha migliaia di fan su Facebook o Instagram”, racconta“Q”Q Gianluca Lo Stimolo, Business Celebrity Builder e Ceo di Stand Out, la prima agenzia europea di servizi integrati di personal branding. “Non pretendo di sminuire il potenziale dei social network, che è oggettivamente immenso, ma nelle vesti di consulente propongo tre passaggi indispensabili per costruire un brand personal solido e duraturo”.
- Selezionare. “Come prima cosa, non tutti i social media sono adatti a chiunque”, precisa Gianluca Lo Stimolo. “Invece di aprire pagine e pagine, magari rincorrendo le mode del momento, è bene chiedersi con onestà quale sia lo spazio frequentato dal proprio pubblico di riferimento e con il linguaggio più vicino al proprio stile e investire solo su quello, senza disperdere tempo ed energie”.
- Diversificare. Il secondo consiglio può sembrare in contraddizione con il primo, ma solo in apparenza. “I social media sono una delle opzioni per dimostrare la propria expertise, ma ne esistono tante altre”. Ecco perché, tra i servizi offerti da Stand Out, ci sono anche “grandi classici” come l’ufficio stampa e la scrittura di un libro. “Alcuni miei clienti si sono affermati come ‘gli esperti’ del proprio settore proprio grazie alla visibilità su giornali e televisioni o grazie al successo della loro pubblicazione, senza quasi sfiorare i social media”, conferma Lo Stimolo.
- Creare canali proprietari. “Le vicende d’Oltreoceano dovrebbero averci insegnato una lezione. Se anche il presidente in carica degli Stati Uniti può essere cacciato dai social media, è evidente che la stessa cosa può accadere a ciascuno di noi. Facebook, Linkedin o TikTok, d’altra parte, sono aziende private che possono disporre come meglio credono dei loro spazi”, conclude Lo Stimolo. “Chiunque può aprire una pagina Facebook, consapevole però del fatto che non sarà mai veramente ‘sua’. Di fatto è un inquilino che, prima o poi, può pur sempre essere sfrattato e dover cercare un’altra sistemazione. Al contrario, un sito istituzionale, un libro o una rete di relazioni professionali sono patrimoni che nessun agente esterno gli potrà mai sottrarre. A patto che si punti ad ottenere la titolarità del trattamento dei dati personali dei propri utenti e a instaurare un dialogo con loro attraverso ad esempio mailing list o sistemi di messaggistica istantanea come un canale Telegram”.
Nel frattempo sarà interessante osservare su quali strumenti e in quali modalità i “fuggitivi” dei social sceglieranno di puntare per continuare ad alimentare e a far crescere il proprio brand personale: “Per alcuni, come nel caso dei Sussex, si tratterà probabilmente di intensificare la propria attività legata a progetti che confermano e rafforzano la propria label, offrendone di volta in volta una comunicazione ‘unilaterale’ attraverso un sito ufficiale ad esempio, o tramite i media tradizionali, quindi senza possibilità di interazione da parte dei followers/haters. Dall’altra, come per l’ormai ex Presidente Trump si profila come più probabile l’ipotesi di altri social media pronti ad accoglierne la voce, sfruttandone al contempo la cassa di risonanza per crescere e imporsi”, conclude Lo Stimolo.
STAND OUT (www.standout.agency) è la prima società europea specializzata in servizi integrati di personal branding. Attraverso un protocollo proprietario di strategie e strumenti di comunicazione (dal personal positioning alla consulenza d’immagine, dagli shooting fotografici al copywriting, dall’ufficio stampa alla scrittura e pubblicazione di libri, dalla creazione di siti/blog alla realizzazione di video e al coordinamento dei profili social, etc…), STAND OUT garantisce il miglior posizionamento nel mercato di riferimento, aiutando professionisti e imprenditori a diventare “volti noti” del proprio ambito.
I professionisti di STAND OUT hanno alle spalle significative esperienze in aziende del settore comunicazione e della formazione personale e professionale.