“La precarietà e lo stallo della situazione politica italiana sono un pessimo segnale di debolezza e pesano sul processo di dialogo con l’Europa, volto allo sblocco della prima tranche di finanziamenti previsti dal ‘Recovery plan’. La bozza del Piano di ripresa nazionale, presentata con grave ritardo rispetto agli altri Stati membri, è ancora al vaglio della Commissione. Ciò vuol dire che sono emerse criticità e le proposte formulate dal Governo non appaiono ancora soddisfacenti. Mentre l’attuale esecutivo è fermo, ostaggio del fuoco incrociato dei particolarismi, rischiamo di bruciare miliardi di euro a danno di imprese e lavoratori duramente colpiti dalla pandemia, i quali chiedono in primis certezze e progettualità. In tal senso, il ‘Recovery plan’ rappresenta un’opportunità storica per realizzare quegli investimenti in politiche infrastrutturali indispensabili per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese. È prioritario, dunque, avviare una profonda riforma dell’attuale sistema di welfare che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Occorrono, quindi, misure a sostegno di politiche attive a tutela dei livelli occupazionali. Non possiamo permetterci di sprecare questa occasione: è in gioco la credibilità dell’Italia e il futuro delle prossime generazioni”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla precarietà dell’attuale situazione politica e alla necessità di sbloccare i finanziamenti previsti dal Recovery plan.