Francesca Prina Ricotti è la nuova presidente dell’Associazione degli Italiani di Libia (AIRL Onlus). Subentra a Giovanna Ortu, dimessasi a settembre scorso, dopo una storica gestione durata oltre quarant’anni anni.
L’Associazione riunisce tutti i connazionali nati e vissuti in Libia, espulsi da Gheddafi nel 1970, dopo aver confiscato loro tutti i beni. Oltre mezzo secolo dopo, con gran parte dei protagonisti della vicenda scomparsi o molto anziani, la scelta era quella di concludere l’esperienza associativa o rinnovarla.
Prina Ricotti, 35 anni, due figli, nipote di una grande famiglia di Tripoli, ha optato per la seconda ipotesi.
“Non posso permettere che l’associazione chiuda – ha dichiarato in un videomessaggio trasmesso ai soci –. Lo devo ai miei nonni e alla memoria di tutti quegli italiani che hanno amato e amano ancora la Libia.”
“Il sodalizio Italia Libia va rinforzato e noi figli e nipoti dobbiamo fare la nostra parte – spiega Prina Ricotti -. Gli italiani di Libia sono portatori non solo di una memoria storica e culturale che non va dimenticata, ma possono vantare un legame affettivo con il popolo libico come nessuno nel nostro Paese. È dunque immediato accomunare la nostra collettività al futuro della Libia e l’Associazione vuole porsi come punto di riferimento naturale nelle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo, specie nei campi della cultura, della piccola imprenditoria e del sociale.”