Fossimo in Russia, sia pur con l’attenuante di qualche ragione peraltro accolta dall’attuale maggioranza, proprio per questo il signor 2% sarebbe stato accompagnato da qualcuno dell’ex Kgb a fare un giretto “esplorativo” in Siberia a -52 gradi come ha segnato il meteo l’altro ieri. Ed invece egli, abusando della democrazia italiana, ha fatto suoi i microfoni del Colle per scaricare acredine, acrimonia, malevolenza, ma soprattutto ipocrisia politica nei confronti del signor professor, avvocato Giuseppe Conte, il quale, mostrandosi un vero gentlemen, poco prima aveva avuto persino la forza interiore di telefonargli allo scopo di tentare una composizione à l’aimable, come dicono in oltralpe.
Che il Quirinale non fosse un luogo ad hoc per fare un comizio, perché di comizio si è trattato, tipico da campagna elettorale, credo corrisponda ad un giudizio unanime, ma insistere sul fatto che, da parte dell’interessato, non ci fosse distonia totale con Giuseppe Conte, ciò sta a significare che l’ipocrisia ha raggiunto il suo massimo livello: è sufficiente ascoltare detto “comiziaccio” per decretare senza ombra di dubbio, detta ipocrisia.
Non so quale potrebbe essere il collante che tiene unito il suo gruppo di 18 senatori, ma ritengo che detto collante non possa reggere all’infinito e che il signore in discorso si farà davvero del male.
In politica infatti, al di là delle convinzioni, ci vuole anche onestà in quanto, senza tanti giri di parole, essa dovrebbe identificarsi, sia pur in chiave diversa per gli obiettivi, con la stessa religione.
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre