Advertisement

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare che il 4 febbraio si celebra la World Cancer Day (Giornata mondiale contro il cancro); in virtù di tale evento, intende proporre alle amministrazioni locali ed alle Scuole di commemorare cittadini e allievi che si siano spenti prematuramente a causa di questo male.

            Secondo l’ordinamento italiano, le amministrazioni locali ostentano la competenza per la toponomastica e, pertanto, possono disporre riguardo la denominazione di strade e piazze. Orbene, piuttosto che procedere a ripetitive citazioni che, seppur di valore, spesso non hanno alcun contatto con la realtà locale, il CNDDU ritiene utile poter intitolare strade anche a quei cittadini che si sono impegnati nel proprio settore di appartenenza o che abbiano dimostrato particolare passione e dedizione per lo studio, ma che – a causa di tale male – hanno lasciato familiari e intera società troppo presto.

Advertisement

            Parallelamente, le scuole hanno l’opportunità di organizzare eventi commemorativi o intitolare aule e laboratori ad alunni che si siano distinti nello studio, ma che – per una patologia la cui causa è troppo spesso frutto di negligenze e imperizie dell’uomo e a cui la scienza medica non riesce ancora a porre rimedio – non abbiano potuto continuare a partecipare al progresso materiale e spirituale della società.

            L’intitolazione di strade, piazze e aule, invero, non avrebbe solo una funzione commemorativa, ma rappresenterebbe, allora, un serio riconoscimento sociale per i familiari e anche un monito per tutti i protagonisti di quei settori che per azioni, mancanze o omissioni, ancor oggi, non consentono di garantire il perseguimento della felicità.

            Il CNDDU ritiene che il 2021 possa essere allora l’anno in cui dedicare strade, piazze ed aule a tutti quei cittadini minori di quaranta anni, che ancor in giovane età, siano stati costretti dalla malattia a interrompere i progetti di vita a cui erano destinati.

            Ricordiamo che la proposta per attivare il procedimento finalizzato ad intitolare un’aula, una strada o una piazza a una persona può provenire anche da singoli e da gruppi di alunni o concittadini.

Mentre nel settore scolastico la competenza a deliberare spetta al consiglio di circolo o di istituto, sentito il collegio dei docenti; nel caso di strade e piazze, sarà generalmente la Giunta comunale a disporre in tal senso. In ogni caso, ancor oggi, la normativa vigente prevede l’autorizzazione del Prefetto e che si possa dare il nome di una persona a una strada, a una piazza o a un’aula a condizione che questa sia deceduta da almeno 10 anni a meno che non si tratti di un caduto in guerra o di una persona deceduta per la “causa nazionale”. Il concetto di causa nazionale è un concetto giuridico che – in un’interpretazione costituzionalmente orientata- a parere del CNDDU non può escludere a priori la volontà di commemorare studiosi e lavoratori vittime di tumori allorquando si dimostri la loro partecipazione al progresso materiale e spirituale del Paese. In ogni caso, resta, in subordine, sempre la facoltà del Ministero dell’Interno di consentire la deroga al termine indicato.

Il CNDDU propone inoltre di individuare un percorso didattico pluridisciplinare sul tema “prevenzione e cura”, che possa rientrare tra i contenuti dell’Educazione civica, al fine di indicare agli studenti le novità scientifiche (immunoterapia, terapie biologiche, target therapy, chemioterapia, radioterapia) pratiche di buona salute, testimonianze letterarie / reali, nonché approccio psicologico per pazienti e famigliari. Il tumore è una realtà che riguarda tante famiglie italiane; per questo la scuola dovrebbe parlare di tale problematica in un contesto formativo e “rassicurante” per offrire strumenti di supporto ai giovanissimi che incontrano spesso difficoltà insormontabili difronte ad una problematica così severa. A tal proposito sarebbe auspicabile far conoscere le attività e gli enti che si occupano di sostegno alla ricerca, come l’AIRC, per diffondere tra i giovanissimi la cultura del volontariato e della solidarietà. #orizzontichiari

“Posso solo dire a chi è malato, quello che provo sperando che gli serva: ancor più del rapporto col tempo è cambiato il mio rapporto con la vita. ho sempre amato disperatamente la vita ma ora sono ancora più contenta di essere nata, ancora più convinta che la vita sia bella anche se cattiva. e quando mi succede qualcosa di bello mi viene una specie di gratitudine pazza” (Oriana Fallaci, “La vita è una guerra ripetuta ogni giorno”)

prof. Alessio Parente                                                                     prof. Romano Pesavento

      segretario generale CNDDU                                                                   presidente CNDDU

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteL’Olio delle Colline in videoconferenza, il 12 febbraio Maenza ospiterà la XVI edizione
Articolo successivoA Rovereto riaprono i musei. 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui