Roma, 2 febbraio – 40 membri dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa di tutti i gruppi politici, di 21 Paesi europei, hanno scritto una lettera al Presidente della PACE, l’on. Rik Daems, esprimendo le loro “gravi preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Iran” e aggiungendo: “Per quattro decenni, il regime iraniano ha brutalmente oppresso il suo popolo e, mentre ha privato tutti i cittadini di ogni loro diritto individuale e sociale, le donne, i giovani e le minoranze hanno subito la maggiore oppressione”. I parlamentari hanno anche osservato: “La politica interna di repressione e l’esportazione del terrorismo e del fondamentalismo all’estero sono state per decenni il fondamento della strategia di sopravvivenza dell’Iran, che è stata sostenuta dalle ambasciate iraniane in Europa”.
Riferendosi al piano sventato di attentato con esplosivi contro il grande raduno dell’opposizione iraniana del Consiglio nazionale della Resistenza (CNRI) a Villepinte, presso Parigi, nel giugno 2018, i legislatori hanno evidenziato la conclusione del Servizio di Sicurezza Nazionale belga (VSSE), che ha dichiarato:
“I piani per l’attacco sono stati sviluppati in nome dell’Iran su richiesta della sua dirigenza”.
I firmatari hanno anche denunciato la politica del regime di Teheran di “ricattare i Paesi occidentali utilizzando persone con la doppia cittadinanza come ostaggi in cambio dei suoi terroristi detenuti all’estero”.
Queste azioni nefaste – hanno affermato – richiedono “una revisione della politica nei confronti dell’Iran in tutte le aree [e] misure serie ed efficaci”, che includano il condizionare “qualsiasi relazione economica e commerciale con la Repubblica Islamica dell’Iran al miglioramento della situazione dei diritti umani in Iran e alla fine del terrorismo del regime sul suolo europeo”.
Nel ricordare la “dichiarazione del Consiglio dell’Unione Europea del 29 aprile 1997”, hanno affermato che “agenti e mercenari dei servizi di intelligence iraniani con copertura diplomatica, giornalistica ed economica dovrebbero essere processati, puniti ed espulsi, e i centri con una copertura religiosa o culturale che promuovono il terrorismo e il fondamentalismo dovrebbero essere chiusi”, aggiungendo: “La concessione di asilo e cittadinanza agli agenti e ai mercenari del MOIS dovrebbe essere impedita da una linea rossa”.
Copie della lettera sono state trasmesse agli onorevoli Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, e Josep Borrell Fontelles, Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e Vicepresidente della Commissione Europea.
Senatore Roberto Rampi
Segretario della delegazione nazionale italiana alla PACE
Co-Sponsor:
On. Anna Záborská
Presidente della delegazione nazionale della Repubblica Slovacca alla PACE