Roma, 4 febbraio 2021 – Arci è pronta ad aiutare le istituzioni, nei limiti delle proprie disponibilità di sedi e di volontari distribuiti su tutto il territorio nazionale, per quanto attiene ad un’azione di supporto alla Protezione Civile, alle Ats e al Ministero della Salute per la somministrazione di tamponi e vaccini. Una scelta nata dalla consapevolezza dell’importanza del piano vaccinale, che sta procedendo a rilento tra tagli e ritardi nella consegna delle dosi, e dalla volontà di continuare a svolgere la propria funzione sociale di prossimità e solidarietà.
Circoli e sedi Arci spesso molto ampi, che non si trovano in condomini e che in molti casi possiedono cortili o giardini, dove poter montare tende per il triage, per supportare il personale medico e i medici di famiglia nell’azione di somministrazione dei vaccini Moderna e AstraZeneca, che non prevedono basse temperature di conservazione, e di tamponi rapidi. Senza creare assembramenti e nel pieno rispetto del distanziamento e delle misure per la tutela della salute individuale e collettiva.
La pandemia non può essere “sconfitta” da nessuno da solo, per questo Arci, in un momento così difficile e allo stesso tempo decisivo per il futuro del Paese, in attesa di conoscere il nuovo governo dopo una crisi di cui avremmo fatto volentieri a meno, è pronta ad offrire la propria collaborazione per svolgere un’azione comune per contrastarla.
I volontari di Arci hanno già supportato le azioni di personale medico per la somministrazione dei vaccini antinfluenzali ai bambini e ai ragazzi in molte zone del Paese, e ora saremmo in grado fattivamente di ri-aprire i nostri spazi, oltre 4mila circoli diffusi su tutto il territorio nazionale anche in piccoli comuni e periferie decentrate.
Nonostante la drammatica crisi che da mesi sta attraversando l’Arci, e più in generale il mondo dell’associazionismo di promozione culturale e sociale del Terzo Settore, con i circoli chiusi da ottobre scorso, con tutte le attività sospese e ancora in attesa dei fondi, comunque insufficienti, previsti dai Ristori, non vogliamo rinunciare al nostro ruolo, ad essere un punto di riferimento fondamentale per tantissimi cittadini. Un presidio della solidarietà, del mutualismo e della coesione sociale in una fase in cui le comunità fanno sempre più fatica a mantenere legami.
Già durante il primo lockdown, da marzo a giugno dello scorso anno, Arci ha mobilitato migliaia volontari auto-organizzati che hanno dato vita a centinaia di progetti in tutta Italia per sostenere il contrasto alla solitudine e alla povertà, aggravate dall’emergenza sanitaria, e collaborando con la Protezione Civile e con le istituzioni locali per la distribuzione di pacchi alimentari, pasti, medicine e dispositivi di protezione individuale. Attività che stanno continuando anche in questi mesi in varie forme, nonostante le enormi difficoltà.