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Secondo un filone buddista (o taoista) esiste solo una massa psichica che contiene tutte le tendenze mentali vissute o vivibili durante l’esistenza da tutti gli esseri senzienti. La scintilla singola si definisce incarnazione. Alla morte della persona l’energia individuale si fonde con l’universale. Ma le tendenze innate incompiute si aggregano in un grumo (programma) che attira la coscienza verso nuove incarnazioni.

Insomma non è la stessa anima che si reincarna… ma le pulsioni psichiche che cercano nuove soluzioni evolutive. Il problema è che durante la vita l’anima, intendendo la coscienza individuale, si identifica con il corpo mente e di conseguenza ritiene che il processo evolutivo vissuto le appartenga, al contrario tale processo di apparizione nel manifesto è del tutto automatico (causa effetto).

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I cosiddetti “altri” sono solo sembianze di noi stessi riflesse nel nostro specchio mentale.  In ogni caso  tali “elucubrazioni” non hanno valore dal punto di vista della consapevolezza non duale assoluta, ma disquisendo nell’ambito relativo possono aiutarci a distaccare la nostra coscienza dal processo del divenire…

Il sé individuale (anima) è il riflesso nella mente di quella consapevolezza. E qui si chiede cosa è la mente o  anima individuale? E’ quel potere di riflessione che consente al Sé di manifestarsi nelle infinite forme (Tempo spazio energia). Siccome il riflesso delle immagini manifestate ha come substrato il Sé (l’assoluta consapevolezza), si può dire  che il mondo è irreale se visto come separato dal Sé, ma diviene reale se visto come il Sé.

Come un qualsiasi personaggio del sogno al momento del risveglio smette di esistere in quanto “individuo del sogno” e si risveglia come il soggetto sognatore.

Paolo D’Arpini

Fonte: https://bioregionalismo.blogspot.com/2021/02/from-slumber-of-illusion-to-realization.html

Testo Inglese:

According to a Buddhist (or Taoist) line, there is only a psychic mass that contains all the mental tendencies experienced or livable during existence by all sentient beings. The single spark is called incarnation. At the death of the person, the individual energy merges with the universal. But the unfinished innate tendencies aggregate into a lump (program) that draws the consciousness to new incarnations.

In short, it is not the soul itself that is reincarnated … but the psychic impulses that seek new evolutionary solutions. The problem is that during life the soul, meaning the individual conscience, identifies with the body and mind and consequently believes that the lived evolutionary process belongs to it, on the contrary this process of appearance in the manifest is completely automatic (cause and effect) .

The so-called “others” are only semblances of ourselves reflected in our mental mirror. In any case, such “lucubrations” have no value from the point of view of absolute non-dual awareness, but by discussing in the relative context they can help us detach our consciousness from the process of becoming …

The individual self (soul) is the reflection in the mind of that awareness. And here we ask what is the individual mind or soul? It is that power of reflection that allows the Self to manifest itself in infinite forms (Time, space, energy). Since the reflection of the manifested images has the Self (absolute awareness) as its substratum, it can be said that the world is unreal when seen as separate from the Self, but becomes real when seen as the Self.

Like any dream character, upon awakening he ceases to exist as a “dream’s personage” and awakens as the dreaming subject.

Paolo D’Arpini

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