Sgarbi, come ho detto più volte, mi sta sullo stomaco sia come politico che come uomo, ma anche come critico d’arte. E penso che io sia legittimato a pensare liberamente così. Succede però abbastanza spesso che io non possa tollerare quanto sentenzia con feroce sicumera in quanto egli fa della sua intelligenza e fors’anche della preparazione culturale solo uno strumento per danneggiare chiunque gli passa sotto il naso.
Ora, barricandosi sul “non posso dire il nome” afferma a “Non è l’arena di Giletti su La7” che ci sarebbe stato un intrigo politico fra Matteo Renzi, Mario Draghi ed un certo “potente d’Italia” sin dal maggio dello scorso anno per scaricare Giuseppe Conte.
Mi par di poter dire che l’affermazione sia piuttosto pesante e che la magistratura, stante il fatto che l’affermazione investe la collettività, debba intervenire, perché altrimenti gli Italiani sarebbero costretti a pensare che anche Draghi è uno come tanti altri quanto ad onestà. Cosa a cui non credo.
Arnaldo DePorti