di Domenico Logozzo *
Buon cammino alla cara “esploratrice” Sara Scopece, 25 anni, torinese, radici del Sud. La sua strada ideale è costantemente illuminata dagli occhi belli che con ottimismo rivelano e raccontano progetti sempre nuovi e sempre sorprendenti. Occhi felici. I sogni. La creatività che è sempre in cammino, da una parte all’altra del mondo. Sfide continue. Giovane molto sensibile, Sara con mille esperienze e mille aspirazioni e tante realizzazioni. Sempre e solo con un lodevole e ambizioso obiettivo: essere realmente utile alla collettività. Anche a livello mondiale: a 18 anni la prima missione umanitaria. Sempre in giro per il mondo. Sempre propositiva.
Sara non finirà mai di stupirci, con la sua costante ricerca dell’Oltre. Trasmette gioia di vivere. Ammirevole genialità, affascinante, coinvolgente è soprattutto la costante ricerca di strade artistiche, culturali e sociali utili a tutti. Senza ambiguità. Come il no all’uccisione degli animali per ottenere le pellicce. E da giovanissima, ma anche recentemente, non ha esitato a partecipare, prestando la propria immagine a intelligenti campagne di denuncia e sensibilizzazione. Convinta ambientalista. Brava artista, ha realizzato murales molto significativi e tanto apprezzati in diverse città. Ama la montagna. Pubblica una sua foto su Instagram nell’imbiancato e incantevole paesaggio di Lago Lauson e commenta: “Con le montagne negli occhi/Nei polmoni/Sulle labbra/ Nella pelle”.
Instancabile. Percorre la “giusta strada” da anni, per vivere e far vivere meglio e bene la vita. La vita, un dono prezioso, che bisogna difendere. Soprattutto in questi mesi e in questi giorni resi drammatici dal diffondersi del maledetto Coronavirus. “La vita è perfetta – ci ricorda Fiorella Mannoia in una delle sue canzoni di maggior successo -, per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta, tenersela stretta”. Proprio così. Purtroppo non sempre e non tutti rispettano le regole e le conseguenze sono terribili, in ogni parte del mondo: troppe vittime, troppi lutti, maledizione!
Sara dagli “occhi belli” nell’immagine di copertina Facebook osserva il mondo, riflette e scrive: “…perché quando ti fermi e ti guardi intorno, questa vita è piuttosto sorprendente”. Pensieri e parole e voglia scoprire e di fare. Pubblica su Instagram belle foto del Lago d’Orta. E scrive: “Osservare. A volte voglio così tanto risolvere un problema che penso solo alle sue possibili soluzioni. E cerco cerco cerco, cerco senza sapere cosa cercare, cerco dove non dovrei cercare e dove ho già cercato, cerco in modo disordinato, disordino ciò a cui ho già trovato risposta, cerco e nella confusione mi distraggo, mi disoriento. Ma cerco cerco cerco, continuo a cercare senza sosta, con grinta, con determinazione, con perseveranza, con stanchezza, con frustrazione. Finché stremata, con la testa che scoppia, mi fermo. Mi fermo, insoddisfatta, a guardare il problema, che nel frattempo continua tranquillo, passeggia indisturbato. Ma finalmente lo guardo, e più lo guardo più lo riconosco, più lo riconosco e più lo comprendo, più lo comprendo e più cambia il mio approccio, più cambia il mio approccio e più la mia testa respira, i pensieri ritrovano un ordine, e il problema è già risolto, non c’è più niente da trovare, più niente da cercare. A volte voglio così tanto risolvere un problema che mi dimentico di capire quale sia, il problema, quello di fondo. Mi fermo ad osservare, ad osservarmi. Le risposte stanno sempre nelle domande, quando riescono ad andare oltre il superficiale, oltre l’impulso, oltre l’occasionale. Però inizia tutto da lì. Dal fermarsi un attimo. Dall’osservare”.
Sara è una ragazza che ha tante energie positive. Vuole e può e sa metterle a frutto. L’ha già dimostrato. Senza arrendersi mai. Idee, speranze, fiducia nel futuro. Coinvolgente. Fare bene, insieme, per il bene comune. E traduce dallo spagnolo e pubblica su Instagram una foto e un passaggio molto significativo di una canzone che invita all’unione.
“E alla fine c’è un cammino
è quello che prenderemo
ciò che è iniziato in montagna
si unirà con il mare”.
Uniti per andare avanti sulla buona strada. Un cammino che idealmente si collega alle forti radici della sua famiglia di emigranti. Lei e il fratello sono nati in Piemonte. I genitori sono venuti dal Sud: il papà pugliese, la mamma calabrese, Marinella Fammartino, emigrata tanti anni fa da Gioiosa Jonica a Torino. Legatissima alla Calabria e alle amiche e agli amici gioiosani, così come i due meravigliosi figli. Sara ricorda sempre con grande affetto la nonna gioiosana. E ci tiene tanto ad una foto che mi manda con una mail. Tre donne felici. Sara è in macchina con la mamma al volante e la nonna Marianna seduta sul sedile accanto.
Una nonna che è stata sempre molto attiva, che ha guidato l’auto anche quando non era più così…giovane. “La nonna ha guidato fino ai 90 anni”, mi dice Sara, con ammirazione. “Con la nonna sento di avere un rapporto viscerale che va al di là di qualsiasi concezione spazio temporale. La sento nei miei pensieri, nelle mie scelte, in quei piccoli movimenti che ormai ho incorporato come miei ma che in realtà derivano da lei. Della nonna ammiro la sua determinazione, la sua testardaggine, la sua mancanza di paure, o più che altro la sua abilità nel non farsi bloccare da esse. Ammiro la sua indipendenza, la sua forza e la sua voglia spensierata, soprattutto negli ultimi anni, di circondarsi solo di cose che le piacessero e la facessero star bene, rifiutando categoricamente tutto il resto. Spero con tutta me stessa di avere anch’io, dentro di me, il seme di questa tenacia, e che fiorisca nel corso della mia vita”. E’ bello questo pensiero di Sara. Parla della nonna al presente, anche se purtroppo da un po’ ci ha lasciati. Che lezione d’amore!
Tre donne, tre generazioni, tre epoche diverse, unite idealmente dallo stesso spirito di libertà, di intraprendenza, di modernità. Guardando sempre al futuro. Come fa Sara oggi, seguendo la strada tracciata dalla nonna e dalla mamma Marinella. Davanti ne ha tanto ma proprio tanto altro cammino da fare. E siamo certi che continuerà a farlo, ancora e sempre bene.
*già Caporedattore centrale TGR Rai