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Milano. «Sanremo è stata la mia prima esibizione dal vivo, è la mia casa: sono cresciuto a livello artistico e vi ritorno per raccontare ancora tanto».

Lo ha sostenuto Filippo Fanti, in arte Irama, alla presentazione a distanza del brano “La genesi del colore” con cui è in gara fra i campioni al prossimo festival di Sanremo.

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«È una canzone a cui tengo molto – ha osservato – La linea melodica è nata a cappella quando ho sentito delle emozioni che mi hanno portato fuori questa melodia: è un inno alla vita ed è me l’ha ispirato un video di un ragazzo che rasava i capelli ad una ragazza malata di tumore e poi si rasa anche lui per non farla sentire diversa».

Il testo di “La genesi del colore” lo ha scritto Irama, autore anche della musica composta con Dardust e Giulio Nenna.

«La canzone è un treno, con momento di esplosione, e decidi di salire sul treno dove non c’è solo felicità – ha puntualizzato – È difficile raccontarla a parole: non è la canzone felice ma lo diventa come la senti e poi ti fa ballare; se hai voglia di salire su questo treno sentirai qualcosa di malinconico».

Irama ha avuto l’urgenza di portare a Sanremo questa canzone dopo il singolo “Mediterranea” dello scorso anno salito subito in cima a tutte le classifiche di vendita, Spotify, Tik Tok, Earone, certificato quadruplo disco di platino, incoronato da Spotify come brano più ascoltato dell’estate e  di tuto il 2020 sulla piattaforma; il brano è inoltre entrato nella top 10 della playlist delle 100 migliori canzoni di Apple Music per il 2020 e nella top 10 dei brani più passati in radio secondo Earone.

«Il testo è difficile da intendere perché ogni canzone si sposa con un mondo tutto suo – ha affermato – Non è schietto volutamente perché sono molte le immagini per le emozioni che ho provato. La grandezza della musica è poter trasmette delle cose diverse, meno schiette a livello di testo, e quì arriverà prima l’emotività associata alla melodia».

Da bambino, a Monza dove è cresciuto, Irama ascoltava Fabrizio De André e Francesco Guccini e nella serata delle cover potrebbe portare una loro canzone.

«La canzone che ho scelto è per me molto importante e a cui sono molto legato – ha apostrofato – Ci sono cresciuto con la canzone e con l’artista che l’interpretava e sarà una bella sorpresa».

Irama torna sul palco dell’Ariston per la terza volta dopo aver partecipato nel 2016 con “Cosa resterà” nella sezione nuove proposte e nel 2019 con il brano “La ragazza con il cuore di latta” certificato doppio disco di platino.

«Sono orgoglioso di tornare sul palco dell’Ariston con “La genesi del tuo colore” un brano che rappresenta, per me, un inno alla vita – ha sottolineato – La vita ha, secondo me, un legame molto forte con la sofferenza e a volte, nei momenti di sofferenza, quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita».

Irama per il momento no ha in uscita un nuovo album perché ha pubblicato la scorsa estate l’EP “Crepe”, certificato oro, che rispecchia appieno la sua ecletticità.

«Non è ancora pronto e comunque “La genesi del tuo colore” ne è il primo capitolo – ha confessato – É la prima canzone di un progetto che uscirà prima del tour nei palazzetti: ci sono tempi artistici da rispettare, sto scrivendo, lo farò uscire quando sarà pronto».

“La genesi del tuo colore” uscirà nelle radio, su tutte le piattaforme digitali e su youtube dopo l’esibizione sul palco dell’Ariston.

Irama tornerà dal vivo nei palazzetti per due date speciali, sabato 9 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma e mercoledì 27 a Mediolanum Forum di Assago a Milano; i biglietti sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it  e nei punti vendita abituali.

«Non è un periodo migliore per i concerti: è una catastrofe – ha ribadito – Speriamo che si rivolva tutto per il meglio, altrimenti la musica, e chi lavora con essa, ne patirà notevolmente».

Dopo Sanremo Irama resterà in attesa degli eventi.

«Mi aspetto che arrivi l’emozione che trasmette la canzone e mi piacerebbe che venga assorbita come è successo con tutto quello che ho fatto finora – ha riflettuto – Certo c’è una verità in questo, ho tanto da imparare rimboccandomi le maniche e orgoglioso di aver ottenuto questi risultati. Non si può piacere a tutti, ma lavorando sodo posso far durare la mia attività nel tempo».

Irama è fra i favoriti alla vittoria finale del prossimo Sanremo.

«Se dovesse veramente arrivare, sarebbe meraviglioso rappresentare il mio Paese poi all’Eurovision – ha accennato – Mi piacerebbe essere portavoce della musica italiana della mia generazione nel mondo. Un mio traguardo è quello di diventare interazionale, e sarei felicissimo di supportarla e a raccontare la nostra cultura».

Durante il lookdown Irama non è rimasto con le mani in mano.

«Sono un lupo solitario, ma alcuni hanno avuto problemi terribili – ha confidato – Io ho continuato a vivere e non mi sono mai fermato: il tempo grigio mi è servito per creare e ho continuato a scrivere e che racconterò più avanti».

Irama non si vede senza musica nella sua vita.

«La musica fa parte della mia vita, ascoltarla, scriverla ma mi piace anche leggere libri – ha concluso – Tutto si bilancia e gira molto intorno alla musica: ho cominciato ascrivere musica quando avevo 7 anni, e se hai una vocazione con rispetto dell’arte sei deciso a sacrificare la tua vita. Nella malinconia trovo tanta sofferenza: arrivarci da un percorso e da tanti sacrifici, mi dà la forza di continuare a sbattere la testa nella mia quotidianità che è l’arte».

Franco Gigante

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