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La Congregazione della Dottrina della Fede ha recentemente diramato un documento inerente la questione vaccini. Il punto 4 precisa che “appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria. In ogni caso, dal punto di vista etico, la moralità della vaccinazione dipende non soltanto dal dovere di tutela della propria salute”. Parole sacrosante, peccato che giovedi 18 febbraio, il Vaticano ha sventolato ai dipendenti una minacciosa letterina di licenziamento. Un integerrimo  esecutore della corte di papa Francesco, vale a dire il Presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, cardinale Giuseppe Bertello, ha emanato un decreto che prevede rigide sanzioni per i dipendenti che rifiutano di vaccinarsi. La normativa stabilisce per “il lavoratore che, per comprovate ragioni di salute non può sottoporsi alla somministrazione del vaccino”, il trasferimento “a mansioni differenti, equivalenti o, in difetto, inferiori, garantendo il trattamento economico corrispondente alle mansioni di provenienza”. Diverse, invece, le sanzioni per i dipendenti che, senza motivi di salute, rifiutano di vaccinarsi che possono arrivare “fino alla interruzione del rapporto di lavoro”. E fortuna che il popolo e i leader del mondo hanno proclamato Bergoglio l’uomo della misericordia e della tollerenza.

Gianni Toffali

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