di Paolo Mario Buttiglieri
Un giorno improvvisamente gli essere umani cominciarono ad indossare una mascherina chirurgica non perchè fosse nata in loro la passione per il mondo sanitario ma semplicemente e banalmente perchè i capi di Stato delle nazioni in cui vivevano avevano preso la decisione di abolire momentaneamente tutte le principali libertà, tra cui quella di respirare profondamente.
Momentaneamente?
C’è da stupirsi? No.
Alcuni uomini hanno continuato ad uccidere le donne semplicemente perchè continuavano a non obbedire al loro desiderio di stare con loro. Quando un maschio si mette in testa che tu sei sua e tu ti comporti come se fossi libera ne pagherai le conseguenze. Ovviamente con la pena di morte, magari accoltellata.
E’ proprio quel che accade oggi quando qualcuno crede di essere libero, di poter lavorare liberamente, di poter uscire di casa quando vuole, di poter respirare liberamente come il cane che porta a spasso.
Quando pensiamo e agiamo liberamente arriva un rappresentante dello Stato e ci punisce e ci costringe con la forza ad obbedire.
Le donne lo sanno bene. Fin da piccole imparano che se non accontentano gli uomini ce ne saranno alcuni che le violenteranno o le toglieranno la vita.
L’uomo mascherato, quello che obbedisce, si reprime e come ogni represso è pronto a scaricare la propria repressione dove gli capita.
Tra uccidere una donna che non ci sta e indossare una mascherina, islamica o chirurgica c’è un legame profondo: l’obbedienza.
Anche se tanti anni fa don Milani aveva detto che l’obbedienza non è più una virtù.
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Paolo Mario Buttiglieri, sociologo e giornalista
direttore del Centro Culturale Uqbar