IL SEGRETARIO GENERALE, MAURIZIO GROSSO: “NEL MERIDIONE SI INVESTANO I 112 MILIARDI DI EURO SUI 209 CHE L’ITALIA RICEVERÀ DALL’EUROPA, PER MIGLIORARE E MODERNIZZARE STRADE, FERROVIE E PORTI, ANZICHE’ DESTINARLI AL PONTE SULLO STRETTO. E CHI HA A CUORE IL MERIDIONE, PRENDA POSIZIONE ASSIEME A NOI”
“I 209 miliardi di euro che dovrebbero arrivare dall’Europa a causa dell’emergenza sanitaria, finalizzati alla ricostruzione del nostro Paese, non dipenderanno dalla capacità contributiva dei Paesi europei e nemmeno dalla capacità dei governi che sostengono di essere stati bravi ad accaparrarseli, ma dai bisogni oggettivi dei paesi medesimi”. A dirlo a gran voce è Maurizio Grosso che in qualità di Segretario Generale del sindacato nazionale SIFUS CONFALI, spiega anche le ragioni di tale affermazione: “A quanto sembra, l’Italia potrebbe ricevere più risorse economiche rispetto gli altri Paesi europei, fermo restando che sia disponibile a realizzare le riforme del Lavoro, della Previdenza e della Giustizia. E ciò grazie al Meridione che presenta maggiore bisogno per superare le condizioni di marginalità annidate in alcune aree geografiche, dove insistono enormi disuguaglianze strutturali. Ecco che l’Italia potrebbe vedersi assegnati ben ulteriori 112 miliardi, rispetto ai soli 98 miliardi di euro che avrebbe potuto ricevere attraverso il Recovery Fund (fondo garantito dal bilancio UE) se il Meridione non fosse stato preso in dovuta considerazione. Uno studio condotto da diversi docenti universitari siciliani e calabresi, relativo alle opere infrastrutturali presenti nella bozza di ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ del 12 gennaio 2021, propedeutico alla richiesta del Recovery Fund –spiega il Segretario Generale del sindacato nazionale SIFUS CONFALI– evidenzia che mancano progetti per il Meridione, parte del Paese a più alto rischio povertà di tutta Europa. Questi studiosi individuano in un documento di denuncia e di proposta una serie di infrastrutture che risponderebbero alle esigenze di rilancio dell’economia del Meridione d’Italia, puntando su velocità e collegamenti, migliorando la qualità e la funzionalità di reti portuali, ferroviarie e stradali che così facendo verrebbero ammodernizzate. E sulla scorta di queste notizie e queste considerazioni, -sostiene Maurizio Grosso– il nostro sindacato nazionale SIFUS CONFALI rivendica chiarezza dal Governo Draghi e chiede che tutte le risorse assegnate dall’Europa al Meridione tramite il Recovery Fund dovranno essere investite in opere da realizzare proprio nel sud della nostro Paese anziché, come si paventa, in una sola piccola parte del nostro Paese il che non risolverebbe il problema delle disuguaglianze…. Perché non è pensabile che al Meridione subisca oltre il danno di non ricevere tutte le somme immaginate dall’Europa per affrancarsi dalle disuguaglianze, anche la beffa di doverle restituire senza averne ricevuto vantaggio. E, dunque, chi come noi del SIFUS CONFALI ha a cuore il Meridione d’Italia –conclude il Segretario Generale, Maurizio Grosso– prenda posizione assieme a Noi e ci sostenga, perché è palese che ci si trova dinnanzi a una nuova ‘questione meridionale’ riveduta e pure peggiorata!”
Roma, 2 marzo 2021 Maurizio Grosso (Segretario Generale SIFUS CONFALI)