Dalla valigeria storica, alla meccanica che fonda startup, alla scuola di lingua italiana per cinesi in Italia, all’ex produttore di giocattoli passato al modellismo di trattori. Ecco come il genio italiano sta affrontando l’emergenza e il tema della liquidità
A cura dell’Ufficio Studi di BorsadelCredito.it
Milano, 4 marzo 2021 – Non è solo per far fronte alla riduzione di fatturato, ma soprattutto per la necessità di investire per adattarsi al nuovo contesto post pandemico che le imprese italiane negli ultimi sei mesi hanno avuto necessità di fondi per ripartire e si sono rivolte al FinTech. Oggi però, più che i numeri, vorremmo raccontare le storie degli imprenditori dall’altra parte dello schermo. Storie di chi fa lavorando e soffrendo, il PIL di questo Paese. Sono state raccolte dagli analisti di BorsadelCredito.it, che hanno parlato con decine di capitani d’impresa, di ogni settore merceologico e su tutto il territorio nazionale, riscontrando un dinamismo eccezionale: dall’azienda storica nel settore valigeria, alla meccanica che innova, al ristorante, alla scuola privata. Tutte le imprese del campione sono accomunate dall’essere: proattive, capaci di investire e in rapido sviluppo.
E grazie a queste caratteristiche hanno saputo reagire di fronte alla pandemia.
Scuola di lingua italiana per stranieri in tempo di Covid-19
Una “atipica” PMI italiana a conduzione familiare: 26 dipendenti più lavoratori a chiamata, tre sedi in Italia (la principale a Urbania, in Umbria, e le succursali a Genova e a Milano) e un percorso di crescita, iniziato nel 1985 e culminato con la costituzione di una srl nel 2011. Atipica perché ha anche acquisito un concorrente nel 2018 (che è diventata la sede ligure) e ha aperto un ufficio in Cina, per fornire assistenza logistica agli studenti cinesi che vogliono venire in Italia, aiutandoli da un punto di vista burocratico. Quando a causa della pandemia hanno dovuto chiudere le aule, erano in un momento di forte sviluppo, avendo ampliato anche le summer school e siglato una partnership con un ente che si occupa del trasferimento di studenti da Panama oltre che dalla Cina. Hanno saputo tenere duro switchando online i corsi in aula, ma il lockdown li ha costretti a rimandare le summer school al 2021 con un impatto del 25-30% sul fatturato 2020.
Dai giocattoli al modellismo, per contrastare la produzione cinese
Abituata a cambiare rotta, non avrà paura di farlo anche stavolta. La seconda storia ci porta in Lombardia e a un’azienda storica di giocattoli. Quando la Cina è diventata la fabbrica del mondo e la produzione in Italia è diventata impossibile, la piccola azienda ha scelto di non comprare dalla Cina ma si sono spostati sul modellismo, in una super nicchia. Oggi riproduce in scala macchine agricole svolgendo in Italia tutta la parte creativa: dai rilievi dimensionali, alla progettazione dello stampo, alla sua realizzazione, alla produzione del prototipo. I modellini sono venduti o alla casa madre oppure ai negozi al dettaglio. Non essendo tra i settori Ateco considerati essenziali nel momento del lockdown ha dovuto fermare la produzione e ne ha risentito in termini di liquidità.
Un’industria meccanica che crea startup
È toscana l’azienda meccanica attiva nella produzione di rulli metallici e in carbonio per impianti di trasformazione della carta, che di recente ha puntato tutto sull’innovazione. Tanto da aver investito 1,2 milioni per la fondazione di una startup nel 2019 per costruire macchine per la sterilizzazione di endoscopi. La pandemia è arrivata mentre il progetto era in fase di realizzazione, e l’azienda non aveva ancora ottenuto la certificazione per le macchine per cui prevede un giro di affari a regime di 20 milioni di euro in cinque anni. Un forte investimento che è stato necessario rallentare e che ha generato pressione sui margini nel momento in cui è stato anche disposto il lockdown sulle attività produttive.
Il baulificio storico
C’è anche un baulificio, sede a Padova ma produzione ormai per lo più affidata a terzisti indiani e cinesi. Nel core business la produzione e la commercializzazione di articoli da viaggio per il tempo libero e valigeria, oltre a bauli e armadi per l’arredamento.
È una storia di grande resilienza, che inizia addirittura negli anni Cinquanta e che è dovuta passare attraverso litigi familiari ereditari che nel tempo ne hanno quasi causato il dissesto. Ma quel che conta è che sia riuscita sempre a rinascere e non abbiamo dubbi che stavolta non sarà diverso.
… e un ristorante
Emblematica di una delle categorie più colpite è la storia di un’azienda della ristorazione. Due soci che nella provincia di Salerno avevano aperto un paio di sedi di cui una, nel 2013, molto grande e destinata alle cerimonie. L’investimento necessario per realizzarla è stato di 700mila euro e nel 2020 la società si preparava ad aprire all’hospitality. Ovviamente, con la chiusura delle attività di ristorazione, il lavoro è diminuito sensibilmente.
La piattaforma di streaming selezionata da Sky
E infine, tra le richiedenti, compare una piattaforma streaming che offre agli utenti contenuti audiovisivi on demand, che ha più di tre milioni di clienti registrati che non pagano nulla per la fruizione ma devono guardare la pubblicità (che viene raccolta da Sky Italia). L’azienda nasce nel 2009 come piattaforma che funzionava su un sistema di raccomandazione dei contenuti semantico, poi nel 2014 ha cambiato modello dibusiness. Da inizio 2020 ha iniziato a produrre contenuti originali e miniserie di animazione per il target dagli 11 ai 25 anni.
Insomma, guai a pensare che ad aver bisogno di liquidità siano state nell’anno 2020 e ancora oggi con la terza ondata pandemica, imprese in difficoltà. Le storie di aziende che si sono rivolte a BorsadelCredito.it rivelano un campionario vasto e vario di quella che è l’azienda Italia: piccola, efficiente, dinamica, reattiva e pronta a ripartire.