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 Ritardi e disomogeneità nella gestione della profilassi in molte Regioni.

Alla vigilia della prima commemorazione nazionale, l’ANMVI ricorda che anche i Medici Veterinari hanno pagato un tributo umano alla pandemia

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(Cremona 17 marzo 2021)- Dopo l’iniziale esclusione dalle somministrazioni, i Medici Veterinari avevano iniziato a ricevere le dosi per la protezione dal virus SARS CoV-2. “Diamo atto di questo,  ma siamo costretti a segnalare il perdurare di un approccio fortemente disomogeneo nelle somministrazioni ai Medici Veterinari”. Tutto questo ancora prima dello stop temporaneo ad AstraZeneca.

Il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi si rivolge al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Commissario Straordinario Gen. Francesco Figliuolo e al Ministro della Salute Roberto Speranza: “Registriamo fra Regione e Regione e addirittura all’interno di uno stesso territorio regionale, programmazioni difformi e incoerenti con il grado di esposizione professionale al contagio dei Medici Veterinari sia dipendenti dal SSN che liberi professionisti”– scive nella lettera, inviata anche al Presidente delle Regioni, Stefano Bonaccini.

Perché è one health proteggere i Medici Veterinari- I Medici Veterinari sono in esercizio professionale, per la continuità “essenziale” di servizi di pubblica rilevanza ed interesse: sicurezza della catena alimentare di origine animale, prevenzione e controllo sanitario delle popolazioni animali, attività di ricerca, diagnostica e di monitoraggio. I Medici Veterinari sono una barriera sanitaria, in chiave one health, per ogni malattia animale infettiva potenzialmente zoonosica quale è la Covid-19.

Non è necessario ricordare qui la dimostrata suscettibilità al virus SARS CoV-2 in alcune specie animali. Né i rischi ai quali si sono già esposti i Medici Veterinari di Sanità Pubblica in ambienti produttivi le cui caratteristiche ambientali aumentano il rischio di diffusione del contagio. Ci sia permesso invece ricordare, alla vigilia della prima commemorazione annuale dei concittadini morti per COVID-19 il tributo pagato anche dai Medici Veterinari italiani”– scrive Melosi.

La lettera conclude chiedendo “con forza” che il  rinnovato slancio della campagna vaccinale assicuri la somministrazione del vaccino anti-SARS Cov-2 a tutti i Medici Veterinari, “tempestivamente e con omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale”.

Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- 0372/40.35.47

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