Napoli: no alla toponomastica “spezzatino”
Bocciata la proposta d’intitolare una parte di piazza Leonardo a Luigi Necco
” Sono decisamente contrario alla proposta d’intitolare un pezzo di piazza Leonardo, per l’esattezza quello che dall’anno 2013 è stato sottratto alla collettività, occupato da un cantiere per la realizzazione di un parcheggio interrato privato e attualmente al centro di lavori di ripristino, che, da oltre due mesi, stanno procedendo con una lentezza esasperante, al giornalista e telecronista sportivo, già consigliere comunale di Napoli nella lista dei democratici di sinistra, Luigi Necco, deceduto il 13 marzo 2018, poco più di tre anni fa “. E’ quanto afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, commentando la notizia circolata al riguardo in questi giorni su alcuni organi d’informazione.
” Innanzitutto – puntualizza Capodanno – va ricordato che, in linea generale, la legge n. 1188/1927, la quale regola la materia, prescrive che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi può essere attribuita solo a persone decedute da oltre dieci anni, con l’autorizzazione del Prefetto. Mentre l’intitolazione a persone decedute da meno di dieci anni, come nel caso in questione, è consentita, a norma dell’articolo 4 della predetta legge, solo “in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione”. La facoltà di derogare al divieto di denominazioni a persone decedute da meno di dieci anni, posto dagli artt. 2 e 3 della medesima legge, era originariamente in capo al Ministro per l’interno. Successivamente, con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, dallo stesso Ministero sono state anche diramate le direttive alle Prefetture, divenute titolari del succitato potere a decorrere dal 1° gennaio 1993 “.
” Va anche precisato – puntualizza Capodanno – che lo spazio indicato per l’intitolazione non ha una configurazione autonoma ma ha sempre fatto parte di piazza Leonardo, una piazza che si caratterizza per il fatto di trovarsi al confine di ben tre quartieri, vale a dire Vomero, Arenella e Avvocata, Peraltro tale spazio, in odonomastica, non può essere neppure definito con il “qualificatore di toponimo” indicato come “largo” che, per definizione, è “una piccola piazza posta all’incrocio di più vie” ( Zanichelli) “.
” Tra l’altro – sottolinea Capodanno – un eventuale “stralcio” di questo pezzo di piazza con diversa denominazione, avrebbe conseguenze e ripercussioni notevoli anche per i residenti, ben note a chi in passato ha dovuto subire questi cambi di denominazione stradale, con tutte le variazioni necessarie anche di tipo anagrafico “.
” Diciamo, una volta e per sempre, basta al tentativo d’instaurare una sorta di toponomastica “spezzatino”, frammentando piazze e strade che hanno già una denominazione “storica” conclamata – conclude Capodanno -. Se proprio si vorrà intitolare una piazza o una strada al giornalista Necco, nel pieno rispetto delle vigenti normative, dunque non prima del 2028, quando saranno decorsi i dieci anni fissati dalla legge, bisognerà optare preferibilmente su qualche strada o slargo che non abbia una precedente denominazione, alla stregua di quanto fu fatto, rimanendo al Vomero, cinque anni fa, nell’aprile del 2016, quando fu intitolato al giurista e politico Francesco De Martino, dopo ben oltre i dieci anni dalla morte, avvenuta il 18 novembre 2002, uno slargo in via Aniello Falcone, precedentemente appunto privo di denominazione “.