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La determina AIFA ha stabilito la rimborsabilità per la formulazione sottocutanea di Infliximab. Una decisione che permetterà ai pazienti di utilizzare il farmaco anche autonomamente a domicilio. Ma i vantaggi sono destinati a coinvolgere l’intero SSN

Artrite Reumatoide, approvata da AIFA una nuova formulazione sottocutanea che alleggerisce la pressione sugli ospedali. Soddisfazione dell’Associazione Pazienti APMARR

“La disponibilità di una formulazione sottocutanea di infliximab aumenta le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti, facilita la somministrazione e la rende più pratica” sottolinea il Prof. Roberto Caporali, Ordinario di Reumatologia all’Università degli Studi di Milano

 

L’ARTRITE REUMATOIDE E I 300MILA PAZIENTI STIMATI – L’Artrite Reumatoide è una patologia di genesi autoimmune, ha un’evoluzione cronica e può interessare tutte le articolazioni. Colpisce 3 donne ogni uomo, ha un picco massimo intorno ai 35-50 anni, ma può presentarsi in qualsiasi fase della vita. Il quadro clinico della patologia è dominato dal dolore e dalla presenza di un’infiammazione a livello articolare, a cui si può associare anche un rossore delle aree interessate. In Italia l’incidenza è attorno allo 0.3-0.5%, per un totale di circa 300-350mila pazienti. Se non curata adeguatamente, la malattia può interessare anche altri organi e apparati, in particolare quello cardiovascolare. Nella stragrande maggioranza dei casi è comunque trattabile, purché si intervenga con una diagnosi precoce e un rapido inizio della terapia.

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 I VANTAGGI DELLA NUOVA FORMULAZIONE APPROVATA DA AIFA – Con Determina del 10 febbraio 2021 pubblicata sulla GU n. 47 del 25/02/2021, AIFA ha approvato con classe di rimborsabilità “H” (ospedaliera), il farmaco biosimilare a base di infliximab prodotto dalla coreana Celltrion Healthcare. Infliximab, anticorpo monoclonale chimerico, finora disponibile in Europa solo con formulazione endovenosa, oggi può essere somministrato anche con una formulazione sottocutanea generando risparmi e benefici per l’intero SSN.

Roberto Caporali

La disponibilità di una simile formulazione sottocutanea di Infliximab aumenta le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti, facilita la somministrazione e la rende più pratica – sottolinea il Prof. Roberto Caporali, Professore Ordinario di Reumatologia all’Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Reumatologia e Scienze Mediche presso la ASST Pini CTO di Milano – Dal punto di vista clinico, la somministrazione sotto cutanea permette di adottare un approccio a dose fissa, che si rivela semplice, pratico e può ridurre il rischio di errori terapeutici. I benefici potenziali di questa somministrazione includono anche l’ottimizzazione delle risorse mediche e il miglioramento dell’impatto sulla qualità della vita del paziente e di eventuali caregiver. Le strutture ospedaliere, infatti, possono proseguire le terapie croniche senza l’occupazione di poltrone infusionali, minimizzando le visite e gli accessi, riducendo le probabilità di contagi in epoca pandemica, oltre che i tempi e i costi normalmente richiesti. La somministrazione sottocutanea fatta a domicilio permette al paziente maggiore flessibilità visto che si libera di un vincolo periodico. Infine, bisogna considerare l’aspetto economico, visto che si tratta di un farmaco biosimilare che ha un costo di acquisto inferiore all’originator”.

Siamo molto soddisfatti per la decisione di AIFA – commenta Wonsik Yoo, DG di Celltrion HealthcareLa nostra innovazione rappresenta la prima formulazione sottocutanea di un farmaco sinora disponibile solo tramite infusione. La nostra esperienza è sempre stata rivolta a migliorare la salute del paziente, tramite un’elevata competenza nello sviluppo e nella produzione di anticorpi monoclonali, vero “core” della nostra ricerca. In questo caso, liberando sia il paziente che il Sistema Sanitario Nazionale dalla necessità di lunghe infusioni in ospedale, pensiamo di rendere un doppio servizio alla comunità: da un lato considerando un risparmio in termini di tempi e di costi per le strutture ospedaliere, dall’altro un reale beneficio per il paziente. I vantaggi sono ulteriormente avvalorati dal contesto pandemico che aumenta i rischi degli ospedali. Vista l’utilità di questa innovazione, auspichiamo che AIFA possa quanto prima autorizzare anche le altre indicazioni già approvate in EMA del nostro farmaco, in modo che anche altri specialisti, come i gastroenterologi, possano avere uno strumento in più per gestire le patologie croniche dei propri pazienti”.

Attualmente il farmaco è approvato e rimborsato in Italia solo per il trattamento dell’artrite reumatoide, ma presto l’uso potrebbe estendersi alle altre patologie già previste a livello europeo: spondilite anchilosante, artrite psoriasica, psoriasi, malattia di Crohn, colite ulcerosa.

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