ASSOBIOTEC (Federchimica): i 5 driver per un ecosistema solido e competitivo indispensabile al rilancio del Paese
Le proposte di riforma sono raccolte in un Quaderno che l’Associazione mette a disposizione dei decisori chiamati a guidare il cambiamento
Sgaravatti, Vice Presidente Assobiotec: “Governance; Ricerca e sviluppo; Trasferimento tecnologico e finanziamento a startup e PMI innovative; Partnership pubblico privato; Rafforzamento del tessuto produttivo nazionale sono i 5 fondamenti sui quali è strategico e prioritario intervenire oggi in una logica di filiera”
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Milano, 19 aprile 2021 – Assobiotec, l’associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, presenta le proposte del settore “per un futuro migliore” e le raccoglie in un quaderno dal titolo “L’importanza dell’ecosistema per il rilancio del Paese”, scaricabile qui e che sarà presentato in diretta martedì 20 aprile 2021 alle ore 17.00, sull’home page del sito Assobiotec.
Il quaderno – primo di tre con un successivo approfondimento sulle verticali Scienze della Vita e Bioeocnomia – racconta spunti, riflessioni ma soprattutto proposte nate e approfondite in occasione del tavolo di lavoro dello scorso 29 marzo “Premesse programmatiche e rafforzamento dell’ecosistema” a cui hanno partecipato economisti, esperti indipendenti, rappresentanti delle Istituzioni e delle imprese del mondo biotech, nel contesto della seconda edizione del progetto “Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” inaugurato nel 2020.
All’interno del quaderno prendono vita le principali proposte di riforma attese dal settore delle biotecnologie in Italia, inserite nelle diverse Missioni del PNRR e/o all’interno di specifici interventi legislativi.
Governance; R&S; Trasferimento Tecnologico e finanziamento a startup e PMi innovative; Partnership pubblico privato; Rafforzamento del tessuto produttivo nazionale sono le 5 aree individuate come strategiche e prioritarie, tra loro strettamente collegate e da considerare in una logica di filiera.
Per ciascuna di esse nel quaderno vengono esplicitati specifici interventi.
Nel dettaglio:
In tema di Governance:
- Definire una Governance dell’innovazione efficace, certa e centralizzata, con una prospettiva temporale di lungo periodo, sotto la guida dell’Agenzia Nazionale della ricerca, un organismo indipendente, competente e soprattutto accountable, in grado di fungere da strumento di definizione e di attuazione della strategia nazionale della ricerca e dell’innovazione, capace di favorire partnership e collaborazioni tra pubblico e privato, di gestire in maniera unitaria, efficiente e veloce le competenze oggi distribuite tra MEF, Mise, Università e Ricerca, Salute, Agricoltura e Regioni.
- Creare uno sportello unico, “one stop shop”, con una specializzazione in settori ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, a disposizione degli investitori nazionali e esteri.
In tema di Ricerca&Sviluppo:
- Raddoppiare gli investimenti in ricerca pubblica, portare stabilmente e almeno al 25% il credito d’imposta sulla ricerca, al 50% per i primi 5 anni per le startup innovative. Semplificare le procedure di accesso del patent box.
- Modificare gli indicatori di valutazione dei ricercatori universitari, premiando la capacità di valorizzare la conoscenza per l’innovazione e non solo le pubblicazioni.
- Abolire il “professor’s privilege” restituendo alle Università e ai centri di ricerca la proprietà intellettuale della conoscenza generata nei propri laboratori.
In tema di TT e finanziamento dell’innovazione di startup e PMI:
- Strutturare un nuovo modello di Trasferimento Tecnologico capace di portare in modo rapido ed efficace la ricerca al mercato.
- Creare un contesto capace di offrire alla startup che ha potenziale di crescere, le risorse necessarie ad arrivare fino alla commercializzazione del prodotto, senza dover uscire dai confini italiani.
- Rivedere la disciplina del credito d’imposta R&S&I.
- Esonerare dalla tassazione ordinaria sulle rendite finanziarie (oggi al 26%) il capital gain ottenuto dagli investimenti in startup innovative.
In tema di Partnership pubblico-privato:
- Incentivare la collaborazione e la partnership pubblico-privato nella realizzazione e gestione di infrastrutture per la ricerca e l’innovazione e su grandi programmi strategici.
- Favorire il procurement innovativo, dando piena applicazione e migliorando le norme già previste nel codice degli appalti (partenariati per l’innovazione) offrendo un quadro di certezze alle imprese che sviluppano innovazione con la pubblica amministrazione.
- Ridurre la discrezionalità nelle procedure burocratiche e in particolare, nelle procedure autorizzative, generalizzando la regola e la pratica del silenzio/assenso, accorciando e dando certezza dei tempi degli iter burocratici.
In tema di Rafforzamento del tessuto produttivo nazionale:
- Mettere il Paese nelle condizioni di attrarre nuovi siti industriali e riconvertire siti esistenti sulla frontiera dell’innovazione.
“Come associazione di categoria riteniamo che, oggi più che mai, sia cruciale costruire con le Istituzioni, chiamate a decidere i parametri della ripartenza del Paese, un rapporto rinnovato di visione e collaborazione con l’obiettivo comune di costruire, insieme, un futuro migliore. – dichiara Elena Sgaravatti, Vice Presidente Assobiotec – Crediamo sia indispensabile che il PNRR, che mette al centro delle sue missioni Innovazione e Competitività; Rivoluzione verde e Transizione ecologica; Istruzione e Ricerca così come la Salute, rappresenti finalmente quella cornice all’interno della quale dare reale slancio alle biotecnologie che sono: asset strategico, eccellenza nazionale su cui puntare per il Paese, per la salute dell’uomo e quella del pianeta, per una ripresa economica che, per la prima volta, sia anche, sostenibile”.
Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto “Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia”. Un percorso che ha radici lontane nella politica di Assobiotec e che, per il secondo anno, usa questo “claim” con l’obiettivo di costruire una visione condivisa tra imprese biotech, Istituzioni nazionali e stakeholder, al fine di delineare proposte operative per la crescita e lo sviluppo di un metasettore che conta quasi 700 imprese attive con un fatturato totale di oltre 12 miliardi di euro e che già oggi è motore di innovazione per le Scienze della Vita e la bioeconomia che, se sommati, valgono circa il 20% del PIL nazionale.
Nel 2021 il progetto “Biotech, il futuro migliore” si muove in una logica di continuità e mira ad aggiornare e approfondire il Piano di proposte, elaborato nel 2020, allineandolo con il PNRR, così da renderlo ancora più pragmatico e azionabile, e farne un reale strumento operativo per i decisori nazionali e regionali. Il percorso prevede quattro tavoli di lavoro e tre eventi digitali su Ecosistema, Scienze della Vita e Bioeconomia e un grande evento conclusivo a novembre.
Il progetto è realizzato da Assobiotec, Associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, con il supporto di StartupItalia e grazie al sostegno di Abbvie, AGC Biologics, Alexion, Astrazeneca, Bayer, BMS, Chiesi, DiaSorin, Genenta, Genextra, Gilead, IRBM, Novamont, Novartis, Qiagen, Roche, Rottapharm Biotech, Sanofi, Sobi, Takeda, UCB, Vertex.
Assobiotec
Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, è una realtà che rappresenta presso gli stakeholder di riferimento, circa 130 imprese e parchi tecnologici e scientifici operanti in Italia nei diversi settori di applicazione del biotech: salute, agricoltura, ambiente e processi industriali. L’Associazione riunisce realtà diverse – per dimensione e settore di attività – che trovano una forte coesione nella vocazione all’innovazione e nell’uso della tecnologia biotech: leva strategica di sviluppo in tutti i campi industriali e risposta concreta ad esigenze sempre più urgenti a livello di salute pubblica, cura dell’ambiente, agricoltura e alimentazione. Costituita nel 1986, all’interno di Federchimica, Assobiotec è membro fondatore di EuropaBio e dell’International Council of Biotechnology Associations.