La signora Maryam Rajavi: Il Ministero dell’Intelligence e l’IRGC dovrebbero essere inseriti nella lista dell’UE delle entità terroristiche
- Le informazioni sulla rete terroristica e di intelligence del regime, i nomi e i particolari di centinaia dei suoi agenti usati contro la Resistenza iraniana devono essere resi disponibili al pubblico.
- Ritenere responsabili ed espellere agenti dell’intelligence, mercenari e Guardie Rivoluzionarie dall’Europa, revocare il loro status di rifugiato o la loro cittadinanza, nonché chiudere le ambasciate e i centri ufficiali e non ufficiali del regime sono atti indispensabili per contrastare il terrorismo e i crimini correlati e salvaguardare la sicurezza dell’Europa.
- Mettendo in guardia contro qualsiasi accordo con il regime clericale, la signora Rajavi ha detto: “I dirigenti del regime, responsabili dell’esportazione del terrorismo negli ultimi quattro decenni, devono essere assicurati alla giustizia. Come ho detto nella mia testimonianza di 7 ore nel 2020, la decisione di attaccare con una bomba Villepinte è stata presa dal Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale del regime con la partecipazione di Zarif, guidata da Rouhani e approvata da Khamenei.
- Confessione di Rouhani (28 aprile 2021): Quando vogliamo portare avanti un’operazione offensiva in qualche luogo, dobbiamo discuterne nel Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale, a cui partecipano i capi dei tre rami, e la decisione deve essere approvata da Khamenei.
- Confessione di Zarif (24 febbraio 2021): I nostri ambasciatori hanno una struttura di sicurezza. L’agenda del Ministero degli Esteri è stata un’agenda di politica di sicurezza dall’inizio della rivoluzione.
Questa mattina, si è tenuta presso la Corte d’Appello di Anversa in Belgio l’udienza preliminare per ascoltare l’appello degli autori del complotto terroristico contro il grande raduno della Resistenza Iraniana “Iran Libero” nel giugno 2018 a Parigi. Temendo una sconfitta più grave, il regime clericale, tramite i suoi avvocati, ha ritirato l’appello contro la condanna del suo diplomatico-terrorista, Assadollah Assadi. In tal modo, ha accettato la decisione del tribunale di Anversa del 4 febbraio 2021 con la quale Assadi è stato condannato a 20 anni di carcere. Il processo di appello per gli altri tre mercenari (Nasimeh Naami, Amir Saadouni e Mehrdad Arefani) continua.
La signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), ha affermato che, divenendo definitiva la sentenza, è ancora più importante per l’Unione Europea inserire nella lista nera il Ministero dell’Intelligence e le Guardie Rivoluzionarie del regime clericale. Gli agenti e i mercenari del regime devono essere perseguiti ed espulsi, il loro status di rifugiato o la loro cittadinanza devono essere revocati. Le ambasciate e i centri ufficiali e non ufficiali del regime devono essere chiusi. Ciò è fondamentale per la lotta al terrorismo e ai crimini correlati e per salvaguardare la sicurezza dei Paesi europei. I cosiddetti centri culturali e religiosi del regime, che sono in realtà centri di coordinamento del terrorismo e dello spionaggio, devono essere chiusi.
La signora Rajavi ha aggiunto: “La cospirazione terroristica a Villepinte, in Francia e il verdetto del tribunale di Anversa hanno dimostrato che siamo di fronte a un caso di terrorismo organizzato dallo Stato, incoraggiato da quattro decenni di condiscendenza nei confronti del regime clericale”. Ha messo in guardia contro il ricatto, l’estorsione, la presa di ostaggi e altre misure del regime per ottenere un accordo, affermando che porre fine alla condiscendenza, adottare una politica decisiva contro il regime da parte dell’Unione Europea e mettere di fronte alle loro responsabilità i suoi dirigenti è essenziale per contrastare l’esportazione del terrorismo da parte del regime. I dirigenti del regime, tutti coloro che sono stati implicati nei suoi crimini terroristici negli ultimi quattro decenni, devono affrontare la giustizia ed essere perseguiti.
La signora Rajavi ha affermato: “Come ho evidenziato durante la mia testimonianza di sette ore, il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale (CSSN), presieduto da Hassan Rouhani, con la presenza di Javad Zarif, ha preso la decisione di attaccare con una bomba il raduno della Resistenza iraniana a Villepinte, e il leader supremo del regime Ali Khamenei l’ha approvata. Khamenei, Rouhani, Javad Zarif e il ministro dell’Intelligence dei mullah Mahmoud Alavi devono affrontare la giustizia per decenni di terrorismo e crimini contro l’umanità.
“Se vogliamo [lanciare] un’operazione difensiva e se dobbiamo effettuare un’operazione offensiva da qualche parte […] questo sarà sicuramente discusso nel CCSN. Il CSSN è stato istituito per consentire la presenza dei capi dei tre rami mettendo insieme i rami militare e governativo. Ci sono comandanti militari e funzionari politici. Discutiamo e, infine, il Leader Supremo deve approvare la nostra decisione”.
In un’intervista del 24 febbraio 2021, di cui alcuni segmenti sono trapelati il 25 aprile 2021, Zarif ha ammesso: “La maggior parte dei nostri ambasciatori e il Ministero degli Esteri hanno una struttura di sicurezza. Il nostro Ministero degli Affari Esteri ha dovuto affrontare problemi di sicurezza da quando ha iniziato a operare. L’agenda del ministero è stata un’agenda di politica di sicurezza dall’inizio della rivoluzione”.
Le osservazioni di Rouhani e Zarif non lasciano dubbi sul fatto che l’apparato diplomatico e i negoziatori del regime non sono altro che un frutto delle Guardie Rivoluzionarie e dei servizi di sicurezza del regime.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran
(CNRI)