Mia rispostina: La domanda implica che vi sia un ipotetico “io” individuale che cerca di superare se stesso. Cosa si intende per “se stessi”? Se qualcuno si riferisce al corpo od alla mente come se stesso ovviamente pone dei confini al suo essere. Il mondo dei nomi e delle forme nel quale noi riconosciamo un’identità personale come “noi stessi”, non rappresenta in verità l’Esistenza. Tutto ciò che ha un nome ed una forma è fittizio ed impermanente mentre ciò che trascende la forma ed il nome è eterno. Nel momento della sua dipartita corporale qualcuno chiese al Buddha “dove andrai ora?” e lui disse che la sua nascita è stata simile ad una bolla d’aria. Una sottile pellicola d’acqua ha imprigionato una piccola quantità d’aria ma quando la bolla si rompe l’aria si ricongiunge all’aria e l’acqua torna all’acqua. Nulla è mai mutato nella natura dell’acqua e dell’aria. Ogni movimento nel mondo dei nomi e delle forme avviene automaticamente per la durata stabilita dal destino quindi l’idea di poter andare oltre se stessi, superando un ipotetico confine, è del tutto immaginario. In tal senso un’altra analogia è quella indicata dal santo poeta persiano Jalāl al-Dīn Rūmī: “Tu non sei una goccia nell’oceano. Tu sei l’intero oceano in una goccia.” – Tutto ciò però non implica un abbandono della ricerca di Sé anzi spinge l’anima individuale (immaginaria) a riconoscere la sua vera natura.
Paolo D’Arpini
Fonte: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2021/01/vivere-parlare-pensare-senza-dire-io.html
Il libro verrà presentato dall’intervistato durante la Tavola Rotonda Open Air “Letteratura bioregionale. Autori emergenti delle Marche”, che si tiene a cura di Auser Treia, il 26 giugno 2021 alle ore 17, presso TAM in loc. Moje di Treia. Info. logistiche: 3487.255715 – Info sul programma: 0733/216293