In vendita il cartaceo, produzione StreetLib, edizioni Accademia dei Parmenidei, del lavoro di Bianca Fasano (disegni e copertina di Giuseppe D’Aiuto J.), dal titolo “Multiverso – Poesie e immagini”. Incontro tra l’espressione poetica di una adulta e le immagini di un bambino di sette anni.
É In vendita il cartaceo, produzione StreetLib, edizioni Accademia dei Parmenidei, del lavoro di Bianca Fasano (disegni e copertina di Giuseppe D’Aiuto J.), dal titolo “Multiverso – Poesie e immagini”. Incontro tra l’espressione poetica di un’adulta e le immagini di un bambino di sette anni. Si tratta, evidentemente, della volontà di “fermare il tempo” per questo bambino, che si esprime con una grafica davvero particolare, facendo sì che l’interesse del lettore si divida tra le poesie (davvero suggestive), di un’autrice già conosciuta in molte espressioni letterarie e i disegni, spontanei, che non hanno alle spalle l’insegnamento di un professore, ma rapiscono davvero lo sguardo.
Una nuova forma d’arte? La penna nera a punta sottile sembra tracciare ghirigori che non lasciano il foglio. Oggetti tridimensionali nuovi, si collegano con immagini realistiche di alberi e personaggi di un mondo incantato. A volte rigorosamente bianco/nero, altre a colori. A punta di pennello. Parlandone con lui si resta stupiti dalle “storie” che si nascondono dietro quei disegni. Di lui è stato scritto: “Giuseppe D’Aiuto J. (autore anche della copertina), ha sette anni, ma i suoi disegni sono degni di essere esposti in una Galleria d’Arte. Ho osservato attentamente le sue “opere d’arte”. Sono immagini/momenti senza tempo, spesso senza luce, senza ombre. E’ fantasia pura, mista a realtà sconcertanti. La modernità si intreccia con il futuro in uno spazio indistinto, atemporale. Geometrie irregolari si intrecciano in una fisica astratta, creando immagini affascinanti, ma incomprensibili. Visioni notturne dai profili indistinti diventano, nell’ osservatore, fantastici presepi. I pensieri si assiepano nel cervello creando un caos immateriale, difficile da interpretare. Anche sforzandoci, non riusciremo mai a “leggere” fino in fondo i disegni di Giuseppe, perché sono come le galassie: entrambi sono fatti così e non coglieremo mai la loro essenza, se non ce la spiega il suo “creatore”!”[1]
Intanto, a pagine alterne alla grafica, ritroviamo le poesie mature e realistiche della scrittrice Fasano:
“Chi vi ama, figli,/voluti o meno,/sa che siete venuti/dal mistero/
di una nascita di probabilità./Un ovulo/e tanti pretendenti/alla vita./
C’é chi vince/ed è chiamato figlio,/stretto al seno,/sofferto,/seguito più o meno/secondo le possibilità./
Educato,/nella sua lingua madre,/o nel dialetto,/confortato,/nutrito:/
al figlio si dà affetto,/tenerezza,/amore,/e si circonda/come concede/il tempo,/di più o di meno,/di cure.(…)/”
Il giovanissimo grafico immagina mondi in cui le pale eoliche si alternano con miriadi di costruzioni altissime, piene di finestre, mondi abitati da minuscoli individui, quasi formiche, che vi si agitano dentro e robot/mostri distruttori che seminano spavento. Gli alberi sono ovunque, alcuni, enormi, forniscono spazio entro di loro a città; la natura, a volte, prende il sopravvento, oppure diviene motivo di preoccupazione (giornata mondiale per il clima e l’ambiente). Strane città sono trasportate sulle navi o nascono su piattaforme in mezzo al mare. Nel cielo s’inseguono rondini e mongolfiere dalle bizzarre forme; nasce il progetto di una camera con colonnine tortili e terrazzi. Uno scienziato crea la macchina del tempo, però dimentica che avrebbe dovuto usarla una sola volta e, nel riutilizzarla, crea un caos spazio/temporale, laddove templi greci si ritrovano nel mezzo di città ultramoderne. Il nostro piccolo grafico passa ore a disegnare, alternandosi con lo studio (a volte in DAD), della classe che frequenta (la seconda elementare), o con i giochi assieme al fratellino più piccolo (Mauro), che, come lui, sta apprendendo a suonare il pianoforte. Le poesie della Fasano, che si contendono l’interesse, hanno tematiche familiari: “Madri,/ascoltate i vostri figli./Per quanto assurde appaiano/le loro frasi./ Ascoltate i loro respiri,/se variano,/se s’affannano/senza motivo./Non lasciateli soli,/se da quando sembravano allegri/divengono tristi/ e pensosi./Se da quando alla scuola/parevano bravi,/divengono pigri./Mamme,/”ascoltate” le loro espressioni,/se variano,/paiono strane,/nascoste,/diverse./Ascoltate le loro parole,/se pure vi sembrano/assurde,/prestate interesse.(…)”.
Un gallerista si è offerto di incorniciare e mettere in mostra, a breve, i lavori del giovanissimo artista, il quale , ovviamente, non è interessato alla fama. Cerca di comprendere come appaiono i bicchieri in trasparenza e come realizzare una sorta di prospettiva/assonometria, per dare la sensazione dello spazio. Disegnare è una passione. Dove lo condurrà? Non si può ancora sapere. Per ora c’é il libro, gratuito, in ebook e chiunque voglia leggerlo, può trovarlo sul Web. C’è anche il cartaceo. Gli facciamo i migliori auguri per il suo futuro.
Ciro Riemma. Editore.
[1] G. Di Matteo.