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«Le zone montane hanno il diritto di avere servizi sanitari adeguati, che diano risposte sul territorio e frenino ogni genere di emigrazione». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che sulla propria pagina Facebook ha organizzato e pubblicato un webinar sulle esigenze sanitarie dei Comuni di montagna, cui hanno partecipato anche il sindaco di Acri, Pino Capalbo, e due medici universitari: il chirurgo Giuseppe Brisinda e l’oncologo Pierpaolo Correale. «In questo confronto on line, abbiamo affrontato – riassume la sindaca – il tema della riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, alla luce dell’adozione del nuovo Atto aziendale dell’Asp di Cosenza, delle misure previste del Piano nazionale di ripresa e resilienza e della richiesta di inquadrare come Ospedali Generali Riuniti i presidi ospedalieri di Acri e San Giovanni in Fiore, che con il collega Capalbo abbiamo già trasmesso al commissario della stessa azienda, Vincenzo La Regina». «Registriamo – prosegue – la sindaca la disponibilità di un chirurgo del calibro di Brisinda, che sta al Gemelli, a venire ad operare ad Acri e a San Giovanni in Fiore. Una Chirurgia generale complessa e qualificata sarebbe la salvezza per i nostri ospedali. Riteniamo – sottolinea Succurro – che la politica, a prescindere dalle appartenenze, debba andare in questa direzione, perché le pur utili previsioni del Pnrr fanno riferimento alla digitalizzazione dei servizi, alla telemedicina e ad una sanità di comunità, ma non al bisogno di riqualificare gli ospedali montani, per cui dovremmo lavorare uniti, ogni giorno. Il momento è buono, anche perché il ministro della Salute, Roberto Speranza, intende modificare il decreto vigente sugli standard ospedalieri». «Come amministrazione comunale, vogliamo impegnarci fino in fondo – conclude la sindaca Succurro – perché l’ospedale di San Giovanni in Fiore abbia la Chirurgia generale, che sarebbe possibile riunendo le forze con Acri, come confermato dai professori Brisinda e Correale. Inoltre abbiamo già chiesto un potenziamento degli ambulatori di Cardiologia e Oncologia, che a nostro avviso sono indispensabili».

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