Tutto diventa bello nel parco naturale della Cervelletta, nella Riserva Naturale dell’Aniene, anche i tronchi spezzati sono belli, le radici degli alberi abbattuti dal vento, il muschio, l’acqua, perfino il fango. Tutto è bello. Una sorta di magia. Persino io, pensate un po’, divento bello, e la mia ombra pure è diventata bella l’altra mattina. Volevo lasciarla lì tanto era bella. Tutta la gente, ho pensato, che passerà sulla passerella di legno che porta al Casale, si fermerà ad ammirare la mia ombra sull’erba. Le ho parlato, giacché non potevo abbandonarla senza avvertirla: “Domenica prossima, torno a riprenderti, stai tranquilla”. Ho fatto per allontanarmi, ma non c’è stato verso, mi si è attaccata alle costole. Mi sono fermato. L’ho pregata: “Resta almeno fino a domani, ti prometto che torno”. Niente. Mi ha risposto che se viene la notte lei muore. “Penserà la luna a tenerti in vita, e le rane ti faranno compagnia”. Così le ho detto. Mi ha risposto che sarebbe svanita con l’arrivo di una nuvola. Non sia mai, ho pensato, far morire un’ombra così bella. Le ho chiesto allora di mettersi un attimo in posa. “Pubblicherò la tua immagine e la gente potrà ammirarti lo stesso”. Così le ho detto. E’ stata brava, non si è mossa. Ha lasciato che la fotografassi. Nel cammino verso casa non mi ha abbandonato un attimo. Mi è affezionata. Del resto, è stato meglio così, ché avrei potuto anche non ritrovarla la mia ombra. Incantata dai giaggioli e dai ranuncoli, avrebbe potuto decidere di restare per sempre nel parco. Ed io sarei andato incontro a guai seri, come accadde al povero Peter Schlemihl, che cedette la sua ombra al diavolo.
Renato Pierri