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La questione dei tifosi napoletani prostrati esorbita la normale combutta sportiva tra fazioni. Qui ci troviamo al cospetto di un fenomeno antico ed endemico. La sottomissione compiacente al tiranno. Voi che ignorate cosa significhi opporsi, preferite arrendervi, asservirvi al signorotto di turno. Il fenomeno venuto fuori col calcio non finirà certo con l’epilogo di ADL. Voi, servi dei vari D’Azeglio, Bixio, Cadorna, che avete confuso, coscienti, la storia meridionale, confuso i martiri con gli aguzzini. Voi che sfoggiate la lacrimuccia al passaggio delle piume d’aquila dei Bersaglieri avete soprasseduto e soprassedete al pensiero delle loro baionette. Voi che avete dimenticato e non volete vedere ciò che hanno combinato al meridione quelli che vi hanno massacrato gli avi, stuprato le mogli, le fidanzate e le figlie, bruciato le case e rase al suolo interi paesi. Siete gli stessi che oggi votate Lega per affidarvi all’aguzzino di turno perché senza midollo spinale né dignità nè storia. Voi che non avete mai nessun sussulto di reazione avversa a chi vi dice cosa dovete fare, come e quando. Voi che avete visto nell’aver espugnato lo stadio torinese solo una vittoria sul campo e non una vendetta per mano sportiva. Mentre invece il Piemonte cadeva ai piedi di un ”negro” addirittura naturalizzato napoletano nelle vene. Voi che ignoraste quel di Diego alla stessa stregua, stesso stadio eppure di tempo ne è passato. Citare quell’inetto di Lombroso e solo per cortesia e buona creanza non risposi al fellone che lo postò ad esempio in quanto solo cattiveria ed una approssimativa infarinatura di minchiate avrebbe potuto tirarlo in mezzo nel gioco del pallone. Voi siete in proiezione lo stallo politico e culturale delle nostre terre. Voi, succubi dei padroni, irretite e sfregiate la memoria di quanti invece, senza alcuna esitazione, guardarono in faccia i bastardi che oggi sono festeggiati nelle commemorazioni. Occorrevano palle e ce ne furono. Qualcuno di voi potrebbe dire lo stesso? I piemontesi, stirpe imbarazzante ed incapace, ci soggioca ancora fuori e dentro i campi sportivi. Ora anche un romano e basta? Forse soprattutto fuori dai campi. Voi che, mai un sussulto, un afflato di dignità ed amor proprio. Finite per giustificare tutto ciò che accade da tifosi e pappaboys e poi riflesso nella politica, quella che dovrebbe cambiare in meglio la vostra condizione di sudditi e proseliti. Con la sicurezza della pizza ed una birra sul tavolo delle vostre cucine siete dissuasi dall’emergere qualora il pensiero vi avesse solleticato un palmo. Voi che con invidiabile disinvoltura difendete l’operato di un furbacchione  di cui i nostri vicoli sono assortiti, per il solo scopo di nascondere le vostre insicurezze. Siete ridicoli. Fate più pena che rabbia. Ma rovinate la zuppa fatta però di uomini buoni cavallereschi ed onesti mentre, ancora oggi, il Piemonte e la Lombardina pianificano a tavolino la guerra al sud e quindi a Napoli. Il meglio, la meglio gioventù meridionale e napoletana in particolar modo deve mettervi all’indice ed insieme al pomice (v. Totò) spalancarvi le palpebre e lubrificarle con un getto di ptialina. La sindrome di Stoccolma che vi pervade somiglia all’attinia che ama il paguro Bernardo. Ignari della vostra storia, della storia del meridione,della storia di tutti. Imbrattarsi nella melma delle sabbie mobili significa sottostare al massacro che già fu perpetrato sulle nostre carni con lucida e criminale azione. Oggi addirittura anche nel gioco del pallone ed è evidente. Lo stallo è lo sguazzo nei pantani dell’orgoglio, misero sentimento messo da parte e mortificato. Vergognatevi almeno un po’.(s.v.)

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