«Il settore apistico nazionale sta subendo un drammatico crollo della produzione di miele legato ai cambiamenti climatici e all’attacco di parassiti. Il contrasto alla moria delle api sul territorio italiano passa necessariamente dal sostegno agli apicoltori, per cui ci stiamo battendo da tempo. Numerosi sono stati i risultati raggiunti a tutela delle produzioni made in Italy: creazione dell’anagrafe apistica, introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese di origine in etichettatura, lotta al coleottero Aethina Tumida, potenziamento dei controlli dell’Ispettorato Repressione Frodi (Icqrf) sul falso miele cinese, semplificazioni burocratiche per la vendita diretta, per il nomadismo e limitazioni e divieti all’utilizzo di fitofarmaci così da tutelare le api». Lo dichiara il deputato Paolo Parentela (M5S), in occasione della Giornata Mondiale delle Api che si celebrerà domani, 20 maggio. «Agli interventi normativi, incluso il riavvio del Tavolo apistico al Mipaaf grazie all’impegno dell’ex Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – prosegue – si sono aggiunti i sostegni economici come i 2 milioni di euro per progetti finalizzati a sostenere produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale. Il comparto apistico potrà contare anche su parte dei 10 milioni di euro messi a disposizione delle cosiddette filiere minori nell’ultima Legge di Bilancio nonché è stato tra i settori che hanno sempre beneficiato degli esoneri contributivi previdenziali e assistenziali per 10 mesi nel 2020 e ora nel 2021». «L’impegno del MoVimento 5 Stelle – conclude Parentela – per la salvaguardia delle produzioni apistiche continua. Stiamo lavorando per l’abbassamento dell’Iva sulla pappa e gelatina reale e servizi di impollinazione, per estendere l’obbligo in etichetta dei paesi di origine anche dei mieli in miscela, l’estensione del credito d’imposta per investimenti innovativi (Transizione 4.0) per tutelare le arnie dai furti e dai parassiti nonché per prevedere un ecoschema dedicato agli impollinatori nel Piano Strategico Nazionale della nuova PAC, dove il settore apistico è l’unico a vedersi raddoppiate le risorse».