Dipinto di Franco Farina
Sri Ramana Maharshi adopted three different points of view when he spoke of the nature of the physical world. He sponsored them all at different times, but from the comments he generally expressed on the subject it is clear that he considered only the first two theories described here to be true or useful:
- AJATA VADA
(Theory of non-causality). This is an ancient Advaita doctrine which states that the creation of the world never happened. It is a complete denial of all causality in the physical world. Sri Ramana supported this opinion by saying that according to the experience of the ‘jnani’ nothing ever comes into existence or ceases to be because only the Self exists as the only and unchangeable reality. A corollary of this story is that time, space, cause and effect, the essential components of all theories of creation, exist only in the minds of the ‘ajnani’ and that the experience of the Self reveals their non-existence. .
This theory is not a denial of the reality of the world, but only of the creative process that brought it into existence. Speaking of the same experience as him, Sri Ramana said that the jnani is aware that the world is real, not as a meeting of interacting matter and energies, but as an apparition for no reason in the Self. He developed this by saying that since the real nature or the substratum of this apparition is identical to the existence of the Self, it necessarily participates in the reality of it.
This means that the world is not real for the jnani simply because it appears, but only because the real nature of the apparition is inseparable from the Self.
The ajnani on the other hand is totally unaware of the unitary nature and source of the world and, as a consequence, his mind constructs an illusory world of separate interacting objects, continually misunderstanding the sensory impressions he receives. Sri Ramana indicated that this worldview has no greater reality than a dream as it superimposes a creation of the mind on the reality of the Self. He summarized the difference between the point of view of the jnani and the ajnani by saying that the world is unreal if it is perceived by the mind as a set of distinct objects and is real when it is directly experienced as an appearance of the Self.
- DRISHTI-SRISHTI VADA
If his interlocutors found it impossible to assimilate the idea of ‘ajata’ or non-causality, he taught them that the world came into existence simultaneously with the appearance of the thought “I” and that it ceases to exist when the thought “I” is absent. This theory is known as ‘drishti-srishti’, or simultaneous creation and in fact states that the world that appears to an ajani is the product of the mind that perceives it and that in the absence of that mind it ceases to exist.
The theory is true when the mind creates an imaginary world for itself, but from the standpoint of the Self, an imaginary “I” creating an imaginary world is not a creation at all, so the doctrine of ajata is not subverted.
Although Sri Ramana has sometimes said that drishti-srishti was not the ultimate truth about creation, he encouraged his followers to accept it as a working hypothesis. He justified this approach by saying that if the world can be considered consistently as an unreal creation of the mind, then it loses its attraction and it becomes easier to maintain awareness of the “I” thought without distraction.
- SRISHTI-DRISHTI VADA
(Gradual creation). This is the common sense opinion which states that the world is an objective reality governed by the laws of cause and effect that can be traced back to a single act of creation. It includes virtually all Western ideas on the subject, from the “big bang” theory to the biblical account of Genesis. Sri Ramana only appealed to theories of this nature when he was speaking with interlocutors who were reluctant to accept the implications of the theories ‘ajata’ and ‘drishti-srishti’. Even then, he usually indicated that such theories should not be taken too seriously as they were only promulgated to satisfy intellectual curiosity.
Literally, ‘drishti-srishti’ means that the world exists only when it is perceived, while ‘srishti-drishti’ means that the world existed before anyone’s perception. Although the first theory seems vicious, Sri Ramana argued that true seekers should be satisfied, both because it is an approximation close to the truth, and because it is the most beneficial attitude to adopt if one is seriously interested in realizing the Self.
Lessons taken from “Talks with Ramana Maharshi” revised by “Vedanta.It Forum”
Summarization by Paolo D’Arpini
Testo Italiano:
La creazione del mondo nella visione vedantica nondualistica
Sri Ramana Maharshi adottò tre diversi punti di vista quando parlò della natura del mondo fisico. Egli li patrocinò tutti in momenti differenti, ma dai commenti che in genere esprimeva sull’argomento è chiaro che considerava vere o utili solo le prime due teorie qui descritte:
- AJATA VADA
(Teoria della non causalità). Questa è un’antica dottrina advaita che afferma che la creazione del mondo non avvenne mai. E’ un completo diniego di tutta la causalità del mondo fisico. Sri Ramana appoggiò quest’opinione dicendo che secondo l’esperienza del ‘jnani’ nulla viene mai in esistenza o cessa di essere perché solo il Sé esiste come la sola e immutabile realtà. Un corollario di questa storia è che il tempo, lo spazio, la causa e l’effetto, i componenti essenziali di tutte le teorie della creazione, esistono soltanto nelle menti degli ‘ajnani’ e che l’esperienza del Sé rivela la loro non esistenza.
Questa teoria non è un diniego della realtà del mondo, ma solo del processo creativo che lo portò in esistenza. Parlando della sua stessa esperienza, Sri Ramana disse che il jnani è consapevole che il mondo è reale, non come una riunione di materia ed energie interagenti, ma come un’apparizione senza motivo nel Sé. Egli sviluppò questo dicendo che siccome la natura reale o il substrato di questa apparizione è identica all’esistenza del Sé, necessariamente partecipa alla sua realtà.
Ciò significa che il mondo non è reale per il jnani semplicemente perché appare, ma solo perché la natura reale dell’apparizione è inseparabile dal Sé.
L’ajnani d’altra parte è totalmente inconsapevole della natura unitaria e della sorgente del mondo e, come conseguenza, la sua mente costruisce un mondo illusorio di oggetti separati interagenti, fraintendendo continuamente le impressioni sensoriali che riceve. Sri Ramana indicò che questa visione del mondo non ha maggiore realtà di un sogno poiché sovrappone una creazione della mente alla realtà del Sé. Egli riassunse la differenza fra il punto di vista del jnani e dell’ajnani dicendo che il mondo è irreale se viene percepito dalla mente come un insieme di oggetti distinti ed è reale quando viene sperimentato direttamente come un’apparizione del Sé.
- DRISHTI-SRISHTI VADA
Se i suoi interlocutori trovavano impossibile da assimilare l’idea di ‘ajata’ o non causalità, egli insegnava loro che il mondo veniva in esistenza simultaneamente con l’apparizione del pensiero “io” e che cessa di esistere quando il pensiero “io” è assente. Questa teoria è nota come ‘drishti-srishti’, o creazione simultanea e in effetti afferma che il mondo che appare a un ajani è il prodotto della mente che lo percepisce e che in mancanza di quella mente cessa di esistere.
La teoria è vera quando la mente crea un mondo immaginario per se stessa, ma dal punto di vista del Sé, un “io” immaginario che crea un mondo immaginario non è affatto una creazione, così la dottrina di ajata non è sovvertita.
Sebbene Sri Ramana a volte abbia detto che drishti-srishti non era la verità ultima sulla creazione, incoraggiò i suoi seguaci ad accettarla come un’ipotesi di lavoro. Giustificò quest’approccio dicendo che se si può considerare il mondo coerentemente come una creazione irreale della mente, allora esso perde la sua attrazione e diventa più facile mantenere senza distrazioni la consapevolezza del pensiero “io”.
- SRISHTI-DRISHTI VADA
(Creazione graduale). Questa è l’opinione del senso comune che afferma che il mondo è una realtà oggettiva governata dalle leggi di causa ed effetto che possono essere fatte risalire a un singolo atto di creazione. Essa include virtualmente tutte le idee occidentali sull’argomento, dalla teoria del “big bang” al resoconto biblico della Genesi. Sri Ramana si appellò a teorie di questa natura solo quando stava parlando con interlocutori che erano restii ad accettare le implicazioni delle teorie ‘ajata’ e ‘drishti-srishti’. Anche allora, solitamente indicava che tali teorie non dovrebbero essere prese troppo seriamente poiché erano promulgate solo per soddisfare la curiosità intellettuale.
Letteralmente, ‘drishti-srishti’ significa che il mondo esiste solo quando è percepito, mentre ‘srishti-drishti’ significa che il mondo esisteva prima della percezione di chiunque. Sebbene la prima teoria sembri viziosa, Sri Ramana sostenne che i veri ricercatori dovevano esserne soddisfatti, sia perché è un’approssimazione vicina alla verità, sia perché è l’attitudine più benefica da adottare se si è seriamente interessati a realizzare il Sé.
Insegnamenti tratti da “Talks with Ramana Maharshi” rielaborati da “Vedanta.It Forum”
Sommarizzazione a cura di Paolo D’Arpini