In Africa, le relazioni gay consensuali sono legali in 21 dei 54 Paesi africani. Tra i 21 Stati sufficentemente tolleranti con l’omosessualità c’è anche il Senegal. Domenica 23 Maggio però, è accaduto qualcosa di omosessualmente scorretto che ha scosso l’opinione pubblica mondiale: migliaia di manifestanti anti-gay sono scesi in piazza per rendere l’omosessualità un reato. «Vogliamo promuovere i valori sociali corretti. Li uccideremo o li bruceremo vivi» ha tuonato il collettivo And Samm Jikko Yi. In Senegal il sesso omosessuale colto in flagranza viene già punito con cinque anni di prigione, ma, evidentemente ai fratelli della mezza luna, la punizione appare troppo blanda. Amletico dubbio: come replicheranno i promotori del DDL Zan, vale a dire gli stessi che in nome dell’eguaglianza universale si battono, oltre che per i diritti dei “diversamente orientati”, contro le discriminazioni razziali e religiose? Imiteranno gli struzzi ignorando la notizia non in linea con il pensiero unico, o cercheranno di giustificare il guizzo omofobico dei fratelli neri islamici imputando le troppe ore passate alla TV satellitare ad ascoltare Salvini e la Meloni?
Gianni Toffali