” Marocco e Tunisia condividono alcune caratteristiche di sviluppo: un modello di crescita ” aperto ” (tasso di apertura pre-crisi vicino al 90%) basato sulle esportazioni e sui consumi turistici; un importante settore primario, che rappresenta il 12,5% del PIL e riguarda un terzo della popolazione attiva. La ” primavera araba ” e il ritorno dell’instabilità regionale hanno beneficiato molto il Marocco. Il paese è di una ventina di posizioni davanti alla Tunisia nelle classifiche Doing Business e Global Competitive Index . I flussi turistici lo dimostrano: il Marocco ha registrato una crescita molto maggiore della Tunisia o addirittura dell’Egitto – dove gli arrivi sono crollati durante le manifestazioni del 2011 e le ondate di attentati del 2015 e del 2016″ ” il Marocco sta lottando per ridurre le disuguaglianze strutturali, il Paese ha rapidamente mobilitato un gran numero di strumenti di finanziamento per gestire l’emergenza sanitaria del 2020 e sostenere le popolazioni fragili. Dall’inizio della crisi del Covid-19, le autorità marocchine hanno effettivamente mobilitato 3 miliardi di dollari, ovvero il 3% del PIL. Ma questo importo non è sufficiente a contenere il rapido aumento del rapporto debito/PIL e l’ampliamento dei disavanzi delle partite correnti.”
Questi sono alcuni passaggi del report ” La stabilità del Maghreb, un imperativo per l’Europa” dell’isituto montaigne che permette di far conoscere l’importanza del Marocco come Nazione su cui poter gettare le basi di un rapporto stabile . Il Marocco ha approvato un piano di rilancio sociale che coinvolge diversi aspetti . Ad esempio l’apertura del settore sanitario alla collaborazione tra pubblico e privato , ad una copertura assicurativa aperta ad ampie fasce della società soprattutto per coloro che sono svantaggiate.
Secondo il dossier del Istituto Montigne ” Il Marocco ha raccolto circa $ 3 miliardi nel dicembre 2020. Il FMI ha sottolineato all’inizio del 2021 che il debito marocchino sembrava sostenibile nel breve termine. Il Paese deve comunque finanziare un ampio piano di sviluppo a medio termine: rafforzamento del proprio capitale umano (carenze strutturali nell’istruzione ad esempio), finanziamento delle infrastrutture e delle industrie di rete (in particolare la rete stradale), transizione energetica e ammodernamento del sistema. e salute.
Secondo scenari ottimisti, il fabbisogno finanziario del Marocco sarebbe compreso tra 3,5 e 6,5 miliardi di dollari. Saranno necessari tra i 6 e gli 11 miliardi di dollari negli scenari peggiori, se non avrà aiuti da donatori internazionali”
Altri due fattori da tenere presente che come Europei dovremmo considerare sono : il primo il fatto che il Marocco ha attuato una processo costituzionale di regionalizza ed il secondo la tutela delle libertà civili .
La protezione sociale avanzata è un modo per permettere che tutti possano avere le stesse opportunità ed evitare che siano facile preda di elementi estremisti. Il Marocco riesce a coniugare sia uno stato di diritto sia la protezione sociale avanzate . Per questo dobbiamo sostenere il Marocco per il bene della regione e per il bene della stabilità del Mediterraneo
Per quanto riguarda il primo questa Nazione ha attuato un processo di devoluzione locale dei poteri in grado di spostare dal centro alla perefieria numerose competenze in modo d’avviccinare e responsabilizzare gli eletti locali e un maggior controllo democratico da parte dei cittadini .
Il secondo riguarda la tutela dello stato di diritto. Una Nazione oggi non può e non viene solo valutata sul piano delle ricchezze economiche ma anche in termini di sostenibilità sociale. La repressione violenta del dissenso , l’autonomia del potere giudiziario , la tutela delle minoranze linguistiche, linguistiche , culturali e religiose sono fattori di crescita e di determinazione di una valore sociale che si integra con il valore delle risorse economiche .
Per questo anche una maggior integrazione del Magreb Arabo, una regione dall’alto potenziale economico ma a più bassa integrazione politica dovrebbe essere per l’Europa una grande opportunità di collaborazione purchè attuata in modo serio e responsabile.
L’Europa deve trattare da pari le nazioni del Magreb senza visioni che appartengono ad un lontano passato, ma come soggetti in grado di offrire una collaborazione su tanti temi dall’immigrazione, alla formazione alla transizione ecologica
Marco Baratto
studioso del mondo arabo