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Nel giorno 2 di Giugno, festa della Repubblica Italiana, il Portavoce del Movimento NOI Giovani – Calabria, Tommaso Vetere, scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi che richiama al senso di responsabilità insieme al Governo tutto nei confronti dei giovani del Sud Italia. Con lui, tutti i giovani preparati, onesti e contro ogni forma di corruzione che oggi sono parte integrante di una vitalità mai vista prima che certamente è la radice di un mutamento in atto. “NOI, caro Presidente Draghi, siamo un collettivo di giovani che vuole mandare un messaggio molto semplice agli altri giovani: “tocca a noi riprendere il nostro posto nella storia”. Non vogliamo che i giovani di questa terra cambino paese, ma vogliamo che i giovani cambino il paese. Cambiare è difficile, certo, ma non cambiare in questi casi è fatale. Siamo giovani che hanno studiato e siamo stanchi di sentirci umiliati e presi in giro. Molti di NOI hanno studiato giurisprudenza così come scienze politiche, sociologia o antropologia. Siamo a conoscenza di ricerche riguardanti i fenomeni di corruzione e patronage politico presenti in Calabria. Sembra che la prassi comune in Calabria per fare politica si chiami clientelismo. Siamo giovani, vero, ma ben coscienti dei problemi macroeconomici rilevanti della nostra regione. Da trent’anni mancano politiche giovanili in Calabria. La Calabria si sta svuotando dei suoi giovani e si sta impoverendo sempre di più. Siamo giovani che hanno studiato la propria Costituzione caro presidente Mario Draghi. Siamo giovani che conoscono il significato, nella nostra lingua, dell’espressione “diritti inalienabili”, poiché la nostra Repubblica è Sovrana. Nella sua profonda e storica, quanto potente, bellezza, il Sud ancora chiede di contribuire pienamente alla storia economica e sociale di questo paese, ma non come zavorra, caro Presidente. Non come una regione che riceve meno finanziamenti delle altre. Non come una regione che deve indebitarsi per finanziarsi. Non come una regione abbandonata nelle mani di persone che aumentano i debiti dei calabresi. Se siete con NOI caro presidente Draghi, per guardare ad un’Italia nuova, ecologica, aperta alle nuove economie, alla promozione della pace dei popoli, della cultura e dell’arte nel mondo, NOI Giovani siamo pronti a sudare per la nostra patria. Ma se continuate a chiederci di migrare, di andarcene, di abbandonare la terra che amiamo per lavorare per altri paesi, di assistere impassibili a quanto sta accadendo allora, VOI, sarete responsabili del degrado di questa terra, la Calabria, mangiata dalla corruzione e dai buchi nella sanità e gestita dalla mafia e dalla mala politica ormai da troppi anni”.

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