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Giornata Mondiale dell’Ambiente: Save the Children, 710 milioni di minori vivono nei Paesi più esposti alla crisi climatica, con rischi sulla loro salute e sul loro futuro.  

 

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L’Organizzazione è intervenuta come terza parte nel ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo promosso da 6 giovani portoghesi contro 33 Paesi accusati di minacciare con l’inazione i loro diritti alla vita e a un ambiente sano e protetto. Save the Children promuove un’azione social con gli hashtag #messoinagenda e #savethefuture per richiamare l’attenzione di tutti a scelte responsabili

 

 

710 milioni di minori vivono nei 45 Paesi a più alto rischio di subire l’impatto della crisi climatica, il 70% dei quali sono in Africa, dove rischiano di soffrire la carenza di cibo, malattie e altre minacce per la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la crisi climatica porterà a circa 95.000 morti in più all’anno per denutrizione tra i bambini fino ai 5 anni entro il 2030 e 24 milioni in più entro il 2050.[1] Inoltre, la crisi climatica ha un impatto più forte sulle bambine che hanno meno probabilità di rientrare a scuola dopo un disastro. Come in Pakistan dove, dopo l’alluvione del 2010, il 24% delle bambine al sesto anno di scuola ha abbandonato gli studi rispetto al 6% di bambini.[2]

La crisi climatica è innanzitutto una crisi dei diritti dei minori, che colpisce prima e in maniera peggiore i più piccoli e pone un tema di giustizia intergenerazionale. I bambini e le bambine infatti sono coloro che hanno contribuito meno alla crisi che stiamo affrontando, ma ne pagheranno il prezzo più alto, insieme alle generazioni future.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si celebra il 5 giugno, quest’anno dedicata al tema del “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti al pianeta, Save the Children lancia un’azione sui social che da un lato metta in evidenza come i cambiamenti climatici rappresentino sempre più una minaccia per la salute, lo sviluppo e la protezione dei bambini, e dall’altro richiami l’attenzione di tutti sull’importanza di compiere scelte, piccole o grandi che siano, per salvare il pianeta e il futuro dei nostri figli.

“Il messaggio è che la salvaguardia dell’ambiente è tanto responsabilità dei grandi della terra quanto, allo stesso tempo, di ognuno di noi. Perché ogni gesto ha un impatto ambientale e ognuno nel suo piccolo può e deve fare la sua parte. Senza un’azione adeguata la sopravvivenza, lo sviluppo e l’istruzione dei bambini corrono un grave rischio. Sono i più esposti ai rischi dell’impatto della crisi climatica ed è necessario che a ogni livello venga ascoltata la loro voce. L’interesse superiore dei più piccoli dovrebbe essere al centro di tutto il processo decisionale sui cambiamenti climatici” dichiara Filippo Ungaro, Direttore della Comunicazione di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

E sul tema del contrasto alla crisi climatica è stato portato dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo[3] un ricorso rivoluzionario, che ha visto l’intervento ufficiale come terza parte[4] di Save the Children. A seguito dei mortali incendi del 2017 in Portogallo, quattro bambini e due giovani della regione colpita dal fuoco, hanno portato dinanzi alla Corte 33 Paesi per non aver fatto abbastanza per combattere la crisi climatica[5], per non avere adottato misure adeguate a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C e per il mancato rispetto degli impegni previsti dall’accordo di Parigi del 2015. Secondo i giovani l’inazione dei 33 Paesi minaccia i loro diritti alla vita e a un ambiente sano e protetto, come garantito dalla legge europea. Il ricorso è stato registrato nel settembre 2020 ed è la prima azione contro il cambiamento climatico presentata innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. In caso di successo, i Paesi saranno legalmente obbligati a intraprendere ulteriori azioni per affrontare la crisi climatica. La Corte ha garantito priorità nella trattazione del caso data l’importanza e l’urgenza delle questioni sollevate.

L’intervento di Save the Children quale terza parte significa che l’Organizzazione ha offerto il suo punto di vista davanti alla Corte per evidenziare l’impatto del cambiamento climatico sui bambini e sul loro diritto a un futuro sicuro e prospero. Mentre il caso procede, e in aggiunta al Summit dei giovani che si terrà a Milano a settembre, Save the Children esorta i governi a garantire che i più piccoli vengano formalmente ascoltati nei prossimi eventi climatici, tra cui la COP26 a Glasgow alla fine dell’anno.

“È fondamentale che su questa problematica vengano ascoltati i bambini, i primi a pagare le conseguenze dell’impatto di cambiamenti climatici sempre più disastrosi. I più piccoli dovrebbero essere coinvolti nella definizione delle politiche da portare avanti, proprio perché è in gioco il loro presente e soprattutto il loro futuro. Salvare il pianeta significa salvare il futuro dei bambini e non abbiamo più altro tempo da perdere. Bisogna mettere immediatamente in agenda un impegno politico, ma anche dei singoli cittadini, per dare finalmente una svolta alle politiche ambientali”, continua Filippo Ungaro, presentando l’azione che l’Organizzazione ha lanciato sui social in occasione della Giornata.

Save the Children oggi lancia quindi una mobilitazione online chiedendo a tutti di descrivere un’azione sostenibile che già si fa quotidianamente o che si vuole iniziare a fare.

Ogni gesto ha infatti un impatto ambientale e ridurne il più possibile il proprio è ciò che ognuno nel suo piccolo può e deve fare, come impegno verso l’ambiente e quindi verso le future generazioni.

Con gli hashtag #messoinagenda e #savethefuture Save the Children vuole coinvolgere e far rifletterecreando un parallelismo tra i decisori politici, chiamati a mettere in agenda le tematiche ambientali, e noi cittadini che ugualmente possiamo inserire nella nostra agenda quotidiana quei gesti, piccoli in termini di impegno ma grandi in termini di impatto positivo, che se attuati da tutti possono davvero fare la differenza.

Nella mobilitazione sono stati anche coinvolti alcuni influencer attivi sulle tematiche ambientali, che rilanceranno l’iniziativa presso le loro community.

Save the Children promuove i temi della sostenibilità ambientale e della lotta alla crisi climatica attraverso il lavoro di policy, advocacy e campaigning, nella consapevolezza che gli effetti della crisi climatica peggiorano ancora di più le condizioni dei bambini che vivono in povertà, conflitti o sono in aree a rischio fame o catastrofi, perché spesso hanno già difficoltà a soddisfare i propri bisogni primari e sarà per loro più difficile riprendersi in assenza di reti di protezione sociale. Senza un’azione urgente entro la metà del secolo si assisterà a tassi di mortalità equivalenti a quelli registrati durante la pandemia di Covid-19, con un impatto sproporzionato sui minori, e si continueranno a registrare tassi crescenti di abbandono scolastico, matrimoni precoci, sfollamenti e aumento dei casi di malnutrizione grave a seguito di eventi estremi.

 

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