Conservanti, dolcificanti, insaporitori, regolatori di salinità, edulcoranti, aromi artificiali, sono contenuti in quasi tutti i biscotti, merendine, snacks, etc.
In agricoltura vengono usati concimi chimici, pesticidi di ogni genere, insetticidi, diserbanti. Sono riusciti a fare diventare veleno anche i frutti della terra! E anche se in Europa certi pesticidi particolarmente tossici sono limitati, importiamo prodotti provenienti da paesi che ne fanno largo uso. E la metà delle acque italiane sono contaminate da pesticidi, ma la notizia passa in sordina, come se non ci riguardasse, come se non fosse un problema…!
Carne e allevamenti: la carne rossa fa male anche in condizioni “normali” figuriamoci mangiare carne di bovini alimentati con mangimi ogm, per non parlare del vasto uso di antibiotici anche a livello preventivo, per prevenire malattie che provocherebbero perdite economiche.
Ma non è finita qui!
Anche i saponi e ancor di più i cosmetici, sono pieni di sostanze tossiche e nocive! In alcuni rossetti viene messa una sostanza ricavata dal piombo, per ottenere l’effetto durevole nel tempo! Deodoranti pieni zeppi di parabeni e altri veleni innominabili elencati nelle etichette, che ci spruzziamo addosso, sulla pelle, e ovviamente vengono assorbiti dall’organismo.
La situazione descritta sopra, spiega perché 1 essere umano su 3 sviluppa un cancro nel corso della sua vita: una media destinata a salire ad 1 su 2 nei prossimi anni! Eccolo qua il grande progresso!
Persino i fast food più nocivi per la salute vengono pubblicizzati come un “à la page”, oltre al fatto che proponendo menù dedicati ai piccoli, a prezzi vantaggiosi, incentivano le mamme sprovvedute a portare lì i loro bambini, fidelizzando i futuri clienti sin da piccoli.
Rendiamoci conto in che sistema viviamo!
il mondo, dal punto di vista “alimentare”, si divide in due macrocategorie, ognuna delle quali ha varie “sfumature” al suo interno.
– Quelli che non possiedono nulla e non hanno reddito, e di conseguenza non hanno accesso a cibo e acqua potabile, soffrono di denutrizione e/o sono costretti ad alimentarsi “come capita”, e talvolta non è sufficiente.
– Chi ha un reddito, e si alimenta acquistando i cibi avvelenati e gli altri prodotti tossici menzionati sopra, andando incontro, molto probabilmente, a gravi malattie.
La maggioranza delle persone effettua scelte alimentari basate sulla pubblicità e sul gusto dei cibi, senza un briciolo di consapevolezza, e queste aumentano la possibilità di ammalarsi enormemente, specie se si “aiutano” anche con alcool e tabacco (e magari droghe).
Una minoranza, sparuta ma grazie al cielo in aumento, di persone che cercano di alimentarsi CONSAPEVOLMENTE, c’è: in Italia ci sono 600.000 vegani e 6 milioni di vegetariani, inoltre anche molti “bioregionalisti onnivori” prestano sempre più attenzione all’alimentazione, magari mangiando ancora carne e latticini ma limitandone l’utilizzo ed aumentando la quantità di frutta e verdura, etc.
TUTTAVIA mangiare “veg” non basta, se contuiamo ad alimentarci con frutta, cereali, legumi e ortaggi avvelenati.
Quindi avendone la possibilità coltiviamo noi stessi, almeno in parte, alcuni vegetali bioregionali e raccogliamo erbe selvatiche in luoghi salubri. Alle brutte acquistiamo cibi genuini… dal contadino bioregionale fuori porta … limitando al minimo possibile il cibo contenente porcherie!
(Notizie di repertorio rielaborate da Paolo D’Arpini)
Fonte: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2021/06/diventare-bioregionalisti-non-basta-se.html