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«Nicola Gratteri ha ragione, la riforma del Csm è indispensabile e prioritaria. Credo che il parlamento non possa più rinviarla né far finta che sia successo nulla, che Palamaropoli non ci sia mai stata. L’indipendenza della magistratura va salvata liberando dalle correnti il suo organo di autogoverno». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che aggiunge: «La riforma della giustizia è altrettanto necessaria e urgente, ma sarebbe folle ignorare quanto avvenuto all’interno del Csm, i cui membri vanno scelti per sorteggio. La cronaca ha registrato troppi casi di correntismo interno. È assurdo che nei palazzi della politica questo non venga percepito come il problema principale e che non si muova foglia per salvaguardare la credibilità dell’istituzione, seriamente minata dalle fondamenta». «Ancora più clamoroso – prosegue il parlamentare – è che a far suonare l’allarme debba essere, in televisione, un magistrato scomodo come Gratteri, impegnato in prima linea nella lotta alla ’ndrangheta, che tutto compra e corrompe, che si infiltra silenziosamente nelle stanze del potere e che prova addirittura a ingannare lo Stato, come proverebbe il finto pentimento del boss Nicolino Grande Aracri. Si parla di rivoluzione del Recovery Plan, ma, se non si riforma il Csm, credo – conclude D’Ippolito – che l’Italia avrà molte difficoltà a ripartire e a riprendersi».

 

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