Saman. L’influenza di una fede sbagliata
Durante la trasmissione “Quarta Repubblica”, condotta da Nicola Porro, si è parlato della triste vicenda della ragazza pachistana Saman Abbas. Problema dibattuto: c’entra oppure non c’entra l’Islam? Ma è una domanda da porsi? Che c’entri anche l’Islam sono le parole del fratello di Saman a confermarlo: “Per noi se lasci l’Islam sei morta”. C’entra l’Islam in cui credono le persone ignorantissime e piene di pregiudizi che hanno premeditato la morte della ragazza (sempre che sia davvero avvenuta). Non c’entra l’Islam in cui credono musulmani intelligenti e liberi da pregiudizi.
Dopo avere letto e sentito tanti discorsi su questa vicenda, sono giunto alla conclusione che per molte persone l’uccisione di una donna per opera di uno straniero è più grave dell’uccisione di una donna per opera di un italiano. Il giornalista Francesco Borgonovo, ospite della trasmissione, ha detto ad un dipresso: “Ad uccidere una donna nel nostro paese è un uomo solo, Saman è stata uccisa dai familiari, da più persone”. Ma questo non rende più grave il delitto. Semplicemente sta a dimostrare la nefasta influenza che una religione mal interpretata e pregiudizi secolari possono avere su persone ignoranti.
Persone ignorantissime, ma scaltre. Mi viene il pensiero, infatti, che il corpo della povera ragazza non si trovi, perché non c’è in quel luogo. Si sono fatti vedere apposta con la pala in mano, per ingannare le forze dell’ordine. Ma può darsi mi sbagli. La mia speranza è che sia ancora viva.
Renato Pierri