«Annuncio un’interrogazione immediata ai ministri dell’Interno e della Salute, ritenendo inaccettabile che la clinica Sant’Anna Hospital debba ancora aspettare per firmare con l’Asp di Catanzaro il contratto relativo al 2021, avendo già ottenuto l’accreditamento ed essendo ferma da molto tempo per responsabilità non imputabili ai nuovi dirigenti e al proprio personale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, che sottolinea: «In tempi di pandemia è assurdo tenere chiusi gli ospedali. Con il lungo blocco della Cardiochirurgia del Sant’Anna, si è registrata una migrazione sanitaria che va analizzata a fondo sul piano dei costi, compresi quelli sociali. Non ci sono ragioni per cui la struttura non debba riprendere le attività. L’Asp di Catanzaro, che ora è guidata da una commissione prefettizia, ha il dovere, intanto morale, di definire i rapporti formali con il Sant’Anna, in modo che – sottolinea il parlamentare del Movimento 5 Stelle – al più presto possano essere curati i pazienti in attesa e garantiti i livelli occupazionali e gli stipendi ai lavoratori della clinica, che si trova in forte difficoltà economica pur avendo standard qualitativi molto elevati e tutte le carte in regola». «Al di là dell’ultimo episodio di cronaca raccontato dai vertici della clinica, i quali hanno lamentato d’aver trovato vuoti gli uffici dell’Asp di Catanzaro, chiedo – conclude Parentela – al commissario alla Sanità regionale, Guido Longo, che in quanto delegato del governo si prodighi da subito perché il Sant’Anna abbia ciò che gli spetta, compreso il credito di 6 milioni che non sarebbe stato contabilizzato nel bilancio del 2019 della stessa Azienda sanitaria».