ADDIO A LUIGI MANGIONE DA PRESENZA LUCANA
La vita di un’associazione, che presenta eventi settimanali, da molti anni, è formata da tante cartelle tematiche e da molti personaggi che, nel tempo, hanno raccontato e presentato storie di varia natura, ad un pubblico attento che, settimanalmente, si è arricchito, in presenza o tramite articoli apparsi sia sulla stampa locale e sia su quotidiani on-line.
Un personaggio il dott Luigi Mangione (scompaarso il 16 giugno) conosciuto in città per il suo lungo lavoro di farmacista è scomparso dalla vita terrena ma ha lasciato a tutti noi una serie di testi che daranno alla Regione Puglia una grande ricchezza che il tempo non potrà mai cancellare.
Appassionato, da anni, di fotografia, ho avuto la fortuna di acquistare un libro dal titolo “Locorotondo. Scenografia da fiaba” di Luigi Mangione. Le fotografie, inserite nel testo, con la pienezza di un colore caldo, tipico delle pellicole Kodak 50 Asa, mi hanno incantato. In quel momento ho contattato l’autore delle fotografie e da allora è nata, tra noi, una lunga e vera amicizia che ha prodotto la presentazione, presso l’Associazione Culturale di Presenza Lucana, di quattro eventi nell’arco degli anni.
- L’ulivo tesoro di Puglia.
- Le vecchie case di campagna. Poesia d’immagine
- Città vecchia, poesia d’immagini.
- La campagna di Puglia e i suoi splendori.
Nella penultima proiezione, dal titolo “La città vecchia: poesia d’immagini” i partecipanti hanno ammirato le strade, i vicoli, le chiese, i panorami e potuto apprezzare la bellezza della città tramite molte immagini scattate alla prima luce dell’alba.
In “La campagna di Puglia e i suoi splendori” Mangione, innamorato della natura, è riuscito a mostrare, tramite le sue foto, la bellezza di questo paesaggio agreste, formato da alberi di ulivo secolari, muretti a secco, pale di fichi d’India, campi di fiori, trulli, masserie. Tutte le diapositive, scattate nelle diverse ore del giorno e in stagioni diverse, anche se è la primavera quella che prevale, mostrano scene dai colori contrastanti che fanno della campagna un vero “splendore”.
Molti sono gli scenari che la natura della nostra terra presenta al turista di passaggio ed a quello che si avventura nelle campagne attratto dall’originalità del panorama che mostra, qui, tutta la sua unicità.
Non a tutti è manifesta questa bellezza poiché si è soliti camminare su piccole stradine, senza prestare lo sguardo verso i tanti e diversi paesaggi che si notano dietro dei muretti a secco che ci guidano per lunghi chilometri.
E’ la fotocamera, indirizzata dall’uomo che ne fa il suo terzo occhio, che cattura tutto il non visto, con discrezione, e lo trasporta su una pellicola diapositiva Kodak 50 Asa, per restituire, al meglio, i colori densi della natura.
Ed ecco così riapparire la terra di Puglia che non ha la vastità dei campi di grano del materano, ma che si presenta tutta frammentata e divisa da pietre che, appoggiate le une sulle altre, formano i muretti a secco e i trulli che danno l’unicità a tutto il territorio.
Queste pietre si sono formate nel corso di milioni di anni attraverso il territorio sommerso e riaffiorante, più volte.
“Pietre l’inutile che diventa utile” è quello che scrive Giuseppe Mastronuzzi, in un capitolo del testo: recinti il contenimento e riparo del bestiame, dell’uomo con i trulli, muretti a secco, delimitanti le proprietà, ma soprattutto nati per evitare che il fluire dell’acqua potesse portare via il suolo in altre parti.
Le fotografie proiettate da Mangione sono confluite in un libro, di ottima fattura, edito da Mario Congedo, e arricchito da capitoli firmati da: Giuseppe Mastronuzzi, Giovangualberto Carducci, Piero Marinò, Giuseppe Santoiemma, Paolo De Stefano, Franca Tommasi, Antonio Biella e Josè Minervini, autrice di liriche sulla bellezza del territorio agreste descritto dall’autore. Il libro di Luigi Mangione, è stato premiato dalla Regione Puglia come miglior veicolo promozionale per il turismo.
L’introduzione dell’autore dei libri è stata del dott. Angelo Albano.
Il Presidente del Circolo Fotografico “Il Castello” di Taranto, Raimondo Musolino, del quale il farmacista-artista era socio, così lo ricorda: “Luigi Mangione ha lasciato una grande quantità di immagini, anche di questa città, che amava raccogliere in libri meravigliosi”. La tua anima Luigi riposi in pace.
A te va il mio e nostro caro e profondo ricordo per l’amicizia e per aver presentato la “Terra di Puglia” come una vera “poesia d’immagini”. Addio caro amico.
Nella foto Michele Santoro e Luigi Mancione.
Michele Santoro