Con una interrogazione firmata anche da altri colleghi senatori dell’Alternativa C’è, ho interrogato i ministri Franceschini e Cingolani relativamente al recente rinvio a giudizio di 12 tra dirigenti e funzionari comunali, regionali, di Autostrade per l’Italia e, in un caso, del Ministero della Cultura (MiC), ai quali la Procura contesta i reati di falso e abuso d’ufficio per avere consentito al gruppo Cerroni di ottenere tutte le autorizzazioni richieste, nel biennio 2013-2015, per realizzare un impianto TMB nel cuore del “Parco regionale archeologico naturale dell’Inviolata”, in agro di Guidonia Montecelio (Roma), calpestando una serie di vincoli. Un impianto di cui la popolazione locale, organizzata da tempo in associazioni che confluiscono nel Comitato per il Risanamento Ambientale (CRA), continua a chiedere la demolizione, con successivo ripristino dello stato dei luoghi, tant’è che a maggio ha proposto l’ennesimo ricorso al TAR del Lazio contro la determina regionale dell’8 marzo che ne consentirebbe l’apertura. Ho chiesto al titolare del MiC se: “sia in grado di riferire su cosa fosse fondata l’istruttoria della dott.ssa Stefania Panella, in base a quali elementi oggettivi e a quali considerazioni, cioè, la funzionaria archeologa abbia potuto esprimere il parere favorevole all’ampliamento che la Procura le ha contestato, omettendo, se l’accusa per la quale da ultimo è stata rinviata a giudizio è fondata, il dovuto accertamento della presenza di evidenze ascrivibili al patrimonio archeologico”. E ancora: “quali iniziative intenda assumere… per assicurare anche in futuro, eventualmente rafforzando le tutele esistenti, il pieno rispetto del D.M. 16 settembre 2016 all’interno del “Parco Regionale Archeologico Naturale dell’Inviolata”. Al titolare del Ministero della Transizione ecologica, ho sollecitato una risposta circa le azioni in programma al fine di verificare se sia legittimo il provvedimento di riapertura dell’impianto TMB emanato dalla dirigente regionale Flaminia Tosini l’8 marzo u.s., otto giorni prima di essere messa agli arresti domiciliari.
Margherita Corrado (Senato, L’alternativa c’è) – Commissione Cultura