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Taranto. Con una circolare del 24 giugno, l’INPS ha comunicato che con la rata di luglio verrà corrisposta, agli aventi diritto, la quattordicesima mensilità.

 

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Sono circa 3 milioni i pensionati Italiani con un assegno mensile inferiore ai mille euro che ne trarranno beneficio.

 

Si   tratta   di   un   sostegno   che   spetta   ai   pensionati   Inps   della   gestione   privata   e   della   gestione spettacolo e sport e ai pensionati della gestione pubblica con un’età pari o superiore a 64 anni in presenza   di   determinati   requisiti   reddituali, e   con   un   importo   variabile   a   seconda   della contribuzione con la quale è stata liquidata la pensione.

 

Ai   pensionati al minimo, che   già la prendevano in base alla legge n.127 del 2007, verrà confermata la quattordicesima con un incremento che va dai 437 ai 655 euro.

 

Apprezziamo e accogliamo con favore la buona notizia, sapendo che si tratta di risorse del tutto insufficienti per far fronte alle più elementari esigenze della vita quotidiana.

 

L’istituzione della quattordicesima fu motivata da ragioni emergenziali: dare sollievo alle categorie che, più di altre, avevano sofferto il peso della crisi economica.

 

Ma l’emergenza sociale è ancora in atto, per di più acuita da un anno e mezzo di pandemia.

 

La richiesta di aumento della quattordicesima mensilità è storicamente una battaglia del Patronato Cia che ha trovato, dopo numerosi incontri istituzionali, una prima risposta con la legge di Bilancio del 2017 attraverso l’estensione del beneficio fino al doppio del trattamento minimo, oggi 1.030 euro, e l’aumento del 30% per quelle più basse.

 

Oggi, insistiamo affinché la quattordicesima sia estesa fino a 3 volte il trattamento minimo (1.520 euro al mese) e i minimi di pensione siano portati, almeno, a quanto previsto dalla Carta Sociale Europea (40% del reddito medio nazionale, cioè almeno 780 euro).

 

​«Per queste ragioni prosegue il pressing di Inac e Anp per sollecitare nuovi e adeguati interventi, anche perché i pensionati – dichiara il presidente Michele Dambrosio di Anp Area Due Mari – In   quanto   titolari   di   pensione   diretta   o   indiretta (ad   eccezione dell’assegno di invalidità) sono stati esclusi da ogni beneficio in questo ultimo anno e mezzo; e la pensione di cittadinanza non ha, purtroppo, risolto il problema degli assegni bassi».

 

Franco Gigante

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