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STATO E RELIGIONE: DOMINARE ATTRAVERSO IL DISAGIO

di Paolo Mario Buttiglieri

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Tutte le religioni sono accomunate da un odio verso il corpo e i suoi bisogni.
Tra i bisogni il più odiato è quello sessuale.
Ad incarnare questo odio sono le figure dei monaci.
Anche il rapporto con il cibo viene vissuto come problematico. Infatti in molte religioni ci sono giorni di digiuno.
Ma da cosa nasce questo disprezzo per il corpo?
Vediamo il meccanismo che porta a ciò.
Tutte le volte che reprimiamo un bisogno sviluppiamo un disagio.
E le religioni sono organizzazioni che nascono per risolvere il disagio.
Reprimiamo il sesso.
L’energia che dovremo esprimere nel sesso va a creare una tensione fisica che rallenta la respirazione e la circolazione del sangue.
Tutto ciò è la premessa della malattia.
Non solo, il disagio fisico disturba gravemente la mente che si riempie di pensieri incontrollati e perde di lucidità.
Reprimere i bisogni del corpo crea inevitabilmente un disagio psicofisico.
In pratica ci indebolisce, ci rende meno autonomi.
Avendo perso lucidità reprimendo i bisogni fisici siamo facili prede di chi vuole approfittarsi della nostra debolezza.
In prima linea ci sono le organizzazioni religiose, seguite da quelle statali.
Stato e Chiesa sono alleati nello sfruttare il disagio umano per estorcergli soldi e lavoro gratuito.
Stato e religione lavorano incessantemente per creare disagio nelle persone in modo da poterle dominare.
Ai vertici di stati e religioni ci sono persone che anche loro vivono il disagio della repressione, ma lo compensano sfruttando sudditi e adepti.
Infatti quando ci reprimiamo stiamo male e questo malessere ci spinge automaticamente a provocare disagio negli altri.
Paolo Mario Buttiglieri (08/07/2021)

 

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Paolo Mario Buttiglieri, sociologo e giornalista

direttore del Centro Culturale Uqbar

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