Occhio a quel che potrebbe succedere il 13 luglio 2021. Al Senato si gioca alla roulette russa in chiave sessuale, questo è il giorno fatidico del passaggio del DDL Zan sull’omotransfobia, la legge che mette a rischio la maggioranza del governissimo e divide gli Italiani ma che sarebbe piaciuta all’ex presidente della Regione Lazio, Marrazzo (che di trans se ne intendeva – Vedi: https://www.repubblica.it/politica/2011/08/15/news/intervista_marrazzo-20450866/).
Renzi, l’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del PD, cerca un compromesso e dice: «Con la Zan si rischia, con la Scalfarotto si passa». Secondo me se non è zuppa è panbagnato, la differenza tra i due è risibile, si tratta di pelo di lana caprina… ma almeno la forma sarebbe in parte salva, accontentando così il Vaticano che invita a correggere il testo Zan, fortemente pan-transessuale, con una proposta più “morbida”.
Ma qui non posso esimermi dall’esprimere un mio parere sul tema, in chiave di Ecologia Sociale.
L’accettazione anzi la suggestione (in senso albionico da “suggestion”) di poter modificare la propria identità di genere partendo da un pensiero, tra l’altro molto spesso indotto dalla cultura corrente estremamente trasgressiva e fuorviante, non aiuta la liberazione dagli schemi, anzi crea nuove gabbie e schiavitù. Se poi tale variazione ideologica viene “migliorata” attraverso interventi chirurgici (transgender) crea ulteriori danni psichici ed anche ecologici. Più si interviene con questo tipo di scienza chirurgica e più ci si allontana dall’ecologia umana. A parer mio questa propensione non è ecologica e nemmeno conduttiva ad una chiarezza identitaria è solo adesione ad un materialismo bigotto che non ha nulla di “naturale”.
Consiglio a tal proposito di leggere questo precedente articolo sull’identità di genere https://www.spiritual.it/it/cultura/ecologia-sessuale-e-sociale-e-pansessualita-senza-bisturi,3,109291
La teoria della pansessualità, è stata espressa da Peter Boom, (un caro amico omosessuale) negli anni 90 del secolo scorso, e con lui ne sono stato estensore. Rileggendola vedreste meglio la mia posizione e capireste -forse- come la proposta sull’identità ideologica insita nel DDL Zan sia completamente fuori da ogni ragionevole necessità di vita. E’ solo una proposta “politicamente utile” che avvalora però l’alienazione dell’uomo dall’uomo e crea ulteriori separazioni e false identità che non servono a pacificare la società, anzi…
Forse ad una lettura superficiale del DDL Zan non si riesce a percepire queste sottili ed ipocrite intenzioni insite nel testo. Mentre alcuni addirittura notano solo l’aspetto “libertario” considerandolo un passo avanti nel progresso e nella democrazia.
Al contrario una legge ideologica, com’è questo DDL Zan, può ledere ulteriormente la libertà d’espressione e creare confusione nella società e nei suoi componenti. Il rispetto reciproco è il “fine” dichiarato ma non il risultato che ne deriverebbe. Poiché una categoria umana “artificiale” risulterebbe privilegiata rispetto alla normalità. Trovo che la storia abbia ampiamente insegnato che non esistono “razze superiori” né “popoli eletti” e quindi nemmeno categorie privilegiate. Perciò ritengo che una riflessione approfondita in tal senso possa giovare, almeno a qualcuno… dei chiamati al voto senatoriale che ancora non ha le idee chiare al proposito…
Andare a cercare il meglio nella difesa dell’identità di genere provoca solo ulteriore confusione. Un laico di indubbio valore, Voltaire, lo affermò con lucidità nel suo famoso detto: “il meglio è nemico del bene”. Ed in fondo è proprio così, arrabattandoci e cercando di migliorarci agli occhi del mondo non riusciamo a percepire il bene che già c’è in noi. Perfezione è semplicemente essere quel che si è senza remore né rimpianti, senza cercare l’approvazione di qualcuno, adeguandosi alle nuove tendenze di una ipotetica libertà identitaria, perché se siamo quel che siamo evidentemente ci compete come diritto e dovere di nascita. Da questa accettazione sorge spontaneità e naturalezza… e quindi tranquillità di mente e di corpo. Rincorrere il desiderio di apparire questo o quello, meno quel che si è, è un pozzo senza fondo. Se non accettiamo noi stessi per quel che siamo altrettanto faremo con gli altri…!
Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana
P.S. Qui al link che segue un testo chiarificatore sulla teoria della pansessualità scritto diversi anni fa che già superava, in senso morale ed ecologico, qualsiasi proposta in chiave “omotransfobica”. Ciò avveniva qualche anno prima della proposta Zan: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2014/11/pansessualita-ecologica-e-spirituale.html
Fonte: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2021/07/ecologia-sociale-un-trans-chiamato-ddl.html