TERAMO – Dal 22 luglio al 1° agosto, nella Fortezza di Civitella del Tronto, espone la nota artista Paola Di Paolo, con un percorso che propone i successi di critica e di pubblico di questi ultimi anni, sguardi e visioni di un’anima che fa della sua creatività l’antidoto alle brutture della vita quotidiana.
Tanti i riconoscimenti, tanti i premi per un percorso che il critico Massimo Pasqualone inaugura con la Mostra personale dell’Artista, il 22 luglio alle ore 12, e che ha fortemente voluto nel luogo simbolo della storia e dell’arte abruzzese, con un pomeriggio quanto mai doveroso a chi fa della sua vita un capolavoro.
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Paola Di Paolo è nata ad Avezzano, dove vive e lavora. Sin da adolescente ha coltivato la sua innata passione per la pittura. La sua prima esposizione personale, tenutasi nel 2008 al palazzo Torlonia di Avezzano, è stata curata proprio dal suo maestro ed ha evidenziato talento, fantasia ed estro. L’anno successivo, presso la Pro-loco di Avezzano, è stato bissato il successo della prima personale; anche questa seconda mostra è stata visitata da molti appassionati.
Nel 2010 Paola Di Paolo viene invitata ad esporre in Francia a MANDELIEU LA NAPOULE (CANNES) e le sue opere vengono apprezzate anche all’estero. Sia nel 2009 che nel 2010 partecipa a Pescara al concorso “G. D’Annunzio” e viene premiata in entrambe le edizioni. Nel 2011 espone, con successo, le sue opere presso il centro commerciale “I Marsi” di Avezzano. Nel 2012 partecipa al concorso nazionale di pittura estemporanea “Premio Pasquale Celommi” di Roseto degli Abruzzi.
C’è una sorta di connubio naturale tra la tecnica pittorica dell’artista marsicana, quella del pastello, notoriamente impegnativa, faticosa, che richiede tempo, e il soggetto delle sue opere costituito da foglie e fiori tropicali di una bellezza disarmante quasi a voler significare che il “semplice è anche bello”. Partendo da questo assunto riusciamo ad avvicinarci alla poetica di Paola Di Paolo nelle cui opere sembra trasferita la dolcezza del suo sguardo che esprime emozioni, malinconie, fatica; fatica che spesso si associa alla vita della gente marsicana.
Ciò che traspare dai disegni delle foglie e dei fiori tropicali, densi di colori tenui, vagamente primordiali, è la squisita sensibilità artistica dell’autrice e la sua visione della realtà che, semplicemente, tocca le corde più profonde dell’animo umano facendoci giungere messaggi semplici, ma fondamentali per la nostra sopravvivenza: per dirla con Oscar Wilde messaggi che arrivano non dalla pittrice, ma dall’artista. (https://dipaolopaola.weebly.com/)