DEMOCRAZIE E DITTATURE. FORSE IN ITALIA SAREBBE NECESSARIO CONTEMPERARE ALCUNI ASPETTI DEI DUE REGIMI PER GOVERNARE…
Spesso c’è da chiedersi se la democrazia non abbia assunto solo i connotati del libero arbitrio, nel senso che molti si coprono le spalle in nome di questa parola per fare ciò che vogliono in barba alle regole, oppure se, ci sarebbe anche da riflettere se le dittature non stiano a fatica cambiando volto in nome della democrazia, magari esprimendo quest’ultima con una certa durezza per far rispettare dette regole allo scopo di evitarne la degenerazione da parte di chi le elude per fare gli interessi propri. Come in Italia !
Di esempi di questo tipo, anche da noi, ne abbiamo avuti e, mi par di poter dire con cognizione di causa, che tutto ciò non dipenda certo dai cittadini, ma da una classe politica che, quanto a cultura, si è posizionata a livelli talmente bassi da doverla bocciare tout court insieme con i suoi stessi alti esponenti di governo, sia di destra che di sinistra, fatte salve le poche eccezioni. Sia da una parte che dall’altra.
Una riflessione. Si può parlare di democrazia con Draghi oppure la tenuta del suo governo ci fa rispolverare la favola del…Pifferaio di Hamelin, storiella tedesca che racconta che detto musicista in erba riusciva ad incantare e farsi seguire dai topi che invadevano la città fino a farli annegare sul Weser per poi riprenderseli, con la stessa musica del piffero, sotto altre sembianze ? Come si spiegherebbe altrimenti il fatto che sono tutti insieme in un grande calderone politico quando, più o meno, nessuno è d’accordo sugli ingredienti del calderone ? Insomma, Draghi ha avocato tutti a sè attraverso l’alone di un prestigio europeo, come faceva il pifferaio, oltre che per la paura del “tutti a casa”?
Senza offesa, anzi con il più grande rispetto, io continuo a pensare infatti che Draghi possegga le stesse virtù del predetto pifferaio con la differenza che, anziché farsi seguire dai topi si è fatto seguire da cani e porci della politica in nome di quella magia che ha una ragione ben precisa: o questo o altro non c’è. E ciò, ma questo lo dico io, alla faccia della necessaria responsabilità sulle sorti del paese.
Oggi, a parte alcune difficili situazioni, pare che le ex dittature (ma anche quelle ancora esistenti) vogliano far rispettare le regole, se vuoi anche in maniera forte, d’accordo, ma il sistema per raggiungere il potere in democrazia (quella di oggi) si scosta poi tanto da ciò che succede in dittatura ? E’ democrazia quella di Draghi ? Che non parla mai e fa ciò che vuole ?
So’, da credente nelle istituzioni democratiche, di dire una cosa che troverà molti ostacoli in quanto ossidare il termine democrazia suona come una bestemmia, tuttavia, facendo il rapporto fra costi e benefici, mi par di poter osservare che, mai come oggi, vuoi anche per il Covid che ci ha tutti scompensati psicologicamente e fisicamente, c’è maggiore serietà nella gestione del potere nei paesi ex comunisti. Andrebbe detto, per quanto ci riguarda, che gli Italiani non hanno bisogno di caratterizzare la democrazia rispetto alla dittatura o viceversa, ma oggi hanno solo bisogno di sentirsi tranquilli quando escono di sera, avere uno stipendio ed un minimo di entusiasmo per poter vivere, cose tutte che non ci sono in quanto, in Italia più che altrove, politica, sanità, stampa tendenziosa, conflittualità quotidiane e mancanza di rispetto degli uni verso gli altri, lassismo sfrenato, sono diventati una pandemia sulla pandemia, realtà che sta devastando il Paese.
Staremo a vedere ciò che succederà per la gestione dei fondi UE per la qualcosa, ne sono certo, i rimproveri UE non saranno pochi, sperando che siano solo rimproveri…
Arnaldo De Porti
Belluno Feltre