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«In Calabria i controlli sulla depurazione devono essere rigorosi, oggettivi, imparziali e attendibili. A tale riguardo, a seguito delle risultanze dell’operazione Archimede, coordinata dalla Procura di Paola, con specifica interrogazione parlamentare ho chiesto l’intervento urgente del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, visto che un tecnico dell’Arpacal avrebbe, secondo le ipotesi investigative, agito per alterare i risultati di alcune analisi, perfino in accordo con i gestori degli impianti finiti al centro dell’inchiesta in questione». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente. «I calabresi – prosegue il deputato – hanno bisogno di garanzie e di certezze, anzitutto rispetto alla tutela della salute. Il problema della depurazione delle acque esiste da molto tempo in Calabria, perciò va affrontato con coraggio, metodo e risolutezza. Nel merito, non si può lasciare alcunché al caso o alla sottovalutazione. Pertanto, è giusto che sul delicato aspetto dei controlli, in capo all’Arpacal, ci sia un approfondimento del ministro di competenza, considerato che la magistratura ha il compito di accertare i fatti e di punire eventuali reati». «Il Movimento 5 Stelle – conclude D’Ippolito – continua a prestare la massima attenzione sull’affidabilità dei controlli riguardanti la salubrità delle acque. Nello specifico, abbiamo portato il caso in parlamento e non cederemo di un millimetro, finché non avremo risposte puntuali ed esaustive».

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