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SOMMARIO: VACCINATEVI! – TRASPARENZA – APPROFONDIMENTI: SUDAFRICA – PROPOSTE DI VACANZE

 

Ai lettori!

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Visto che d’estate non si devono disturbare troppo i lettori, come ogni anno IL PUNTO si prende quindi un po’ di relax e ricordo che fino a settembre uscirà in linea di massima OGNI QUINDICI GIORNI anziché settimanalmente. Buone vacanze a chi le sta facendo o le farà.

 

COVID E GREEN PASS: IL CORAGGIO DI SCHIERARSI

So che una parte dei lettori è contrario alla vaccinazione Covid, ma personalmente sono convinto che invece debba essere imposta, almeno per tutti i dipendenti pubblici, i sanitari e per chi svolge attività a contatto con il pubblico, indipendentemente dall’età. E’ una forma di rispetto reciproca per tentare di bloccare l’epidemia e le sue varianti constatando piuttosto gli evidenti ritardi del piano vaccinale che ha raggiungo con la prima dose poco più di metà della popolazione. Senza vaccini diffusi non ci sarà immunità di gregge e le conseguenze poi saranno per tutti.

Non condivido quindi le incertezze che il centro-destra dimostra sul tema, con perplessità che portano a coprire i movimenti no-vax con una spiccata mancanza di realismo e di auto-responsabilità.

Certamente vaccinarsi può comportare dei minimi rischi, ma sono infinitamente di meno di quelli che arrivano non vaccinandosi soprattutto nei confronti del proprio prossimo che  ciascuno di noi può involontariamente infettare.

Quello che mi ha dato poi molto fastidio è chiamare in causa la “libertà” che è un concetto ben più nobile dell’obbligo se vaccinarsi o meno. Paragonare le critiche ai no-vax alle persecuzioni contro gli ebrei o altre minoranze è semplicemente folle.

Se proprio si deve protestare per la “libertà” conculcata, il popolo dei no-vax si chieda quale sia il livello di libertà sui media non solo su questo argomento ma su ben più importanti questioni. Quanto viene condizionata la libertà di scelta dei consumatori, nei confronti della politica o dei mercati finanziari? Ricordiamoci dei paesi dove la libertà è negata ogni giorno dalla Corea del Nord alla Cina, da Cuba e tante altre dittature. Ed ai fascistissimi che sbraitano per la congiura pluto-liberal-democratico- massonica sui vaccini andrebbe ricordato che – a parte il vaiolo nell’ 800 – la prima vaccinazione generale obbligatoria in Italia fu quella anti difterica, introdotta nel 1939 dal fu cav. Benito Mussolini.

 

IL TRAVAGLIO DI TRAVAGLIO

Ho conosciuto Marco Travaglio tanti anni fa quando scriveva su Repubblica e gli passavo  le “veline” sulle malefatte del centro-sinistra al  Consiglio regionale del Piemonte, chissà se lo ricorda ancora.

Nel frattempo è diventato famoso e sicuramente molto pieno di sé, oltre che essere uno degli (ultimi ?) fan di Giuseppe Conte, tuttora alla ricerca di un posto sicuro nel M5S, abbandonato  quello di un seggio parlamentare

Domenica sera, dal palco della festa di Articolo Uno a Bologna, Travaglio – dall’alto della sua scienza – si è espresso cordialmente nei confronti del premier Mario Draghi: «Mi dispiace dirlo, non capisce un c… né di giustizia, né di sociale, né di sanità. Capisce di finanza, ma non esiste l’onniscenza o la scienza infusa». Per Travaglio Draghi sarebbe: «Un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che visto che ha fatto bene il banchiere europeo ci hanno raccontato che è competente anche in materia di sanità, giustizia, vaccini». Draghi, come è noto perse il padre all’età di 15 anni e qualche anno dopo rimase orfano anche della madre. Forse Travaglio questo aspetto se lo era dimenticato insieme al buonsenso, materiale di cui Travaglio mi sembra essere particolarmente privo. Credo che oggi a volte il governo sbaglia e va criticato, ma che sia davvero una fortuna avere Draghi a Palazzo Chigi, forse l’unico italiano credibile a livello internazionale.

 

TRASPARENZA

Quei pochi italiani che si interessano ancora a certi problemi erano curiosi di seguire  gli  sviluppi della vicenda giudiziaria legata al caso Palamara – Procura di Milano – Storari – Davigo, degno specchio del caos imperante nella magistratura italiana e quindi  ad ascoltare la deposizione della segretaria dell’ex segretaria di Davigo, ma il silenzio (o l’omertà) è d’obbligo e quindi tutto è stato secretato.

Chiarissima la motivazione del CSM per imporre il segreto «la stessa natura di un procedimento disciplinare che trova il suo esito definitivo in un atto di natura non giurisdizionale o contrattuale, ma di natura provvedimentale, così come delineato dal regolamento, determina come conseguenza sul piano applicativo delle norme di principio dei procedimenti amministrativi la natura non pubblica delle sedute dell’ufficio disciplinare, in quanto la regola della pubblicità è applicabile soltanto alle udienze dei casi dei procedimenti di natura giurisdizionale e non per i provvedimenti di natura amministrativa e non contrattuale». Insomma, italiani fatevi i c… vostri e non disturbate i manovratori!

Intanto – a Milano – 56 magistrati della Procura su 64 si schierano contro la richiesta di trasferimento del giudice Storari da parte del CSM. E’ piena anarchia, mentre a livello governativo si cerca di smuovere il M5S dalle sue posizioni ideologiche che bloccano una riforma –  minimale ma necessaria – della giustizia italiana

 

IL BUIO OLTRE LA SIEPE

La rincorsa all’antirazzismo da copertina raggiunge limiti davvero sorprendenti. Quando ero ragazzo fui colpito dal romanzo di Harper Lee “Il buio oltre la siepe” che raccontava e denunciava le discriminazioni contro i neri in America. Oggi in molte scuole americane, dalla California al Canada, quest’opera di denuncia razziale è stata però messa al bando. Motivazione?  Nel romanzo la parte dell’eroe la fa un bianco, l’avv. Atticus Finch, e non il protagonista Tom Robinson, un giovane di colore condannato ingiustamente. Siamo alle comiche…

 

APPROFONDIMENTI: SUDAFRICA

Si parla molto di razzismo ma poco di quei paesi dove il razzismo è esercitato al contrario. L’esempio più evidente il Sudafrica dove si è passati dalla deprecata (e deprecabile) apartheid alla negazione dei diritti costituzionali ai sudafricani bianchi. Ne parlavo a lungo nel mio libro “Integrazione (im)possibile? cosa non ci dicono su Africa, islam ed immigrazione” (chi vuole me lo richieda via mail) ma la situazione è intanto fortemente peggiorata. La stessa figlia dell’ex premier Mandela, Makaziwe Mandela, in occasione della giornata internazionale intitolata al padre ha pesantemente attaccato l’African National Congress (il partito in cui Mandela si era sempre identificato) richiamando l’attenzione del mondo sulla difficile situazione sudafricana, dominata dalla corruzione che contraddistingue la politica e la gestione del paese.

Tra l’altro – al termine di una lunga vicenda giudiziaria – si è arrivati recentemente all’arresto dell’ex presidente Jacob Zuma che aveva raccolto il potere dopo Mandela rimanendo in carica come presidente sudafricano dal 2009 al 2018.

L’arresto di Zuma, motivato dall’accusa di frodi e corruzione, ha scatenato la piazza tanto che nei giorni scorsi il governo sudafricano è stato costretto a dispiegare oltre 20.000 soldati per supportare la polizia nella gestione delle proteste scoppiate a seguito dell’incarcerazione dell’ex presidente. Nei disordini che ne sono consegui il bilancio delle vittime è salito – secondo il governo –  ad almeno 200 morti, con 2.300 arresti. Il problema è che in Sudafrica ci sono etnie diverse (i “neri” non sono tutti uguali!) che si combattono da sempre tra loro e la politica è gestita per interessi tribali che con i partiti politici.

Il Sudafrica sta affrontando la peggiore crisi degli ultimi decenni e le proteste per l’incarcerazione di Zuma, hanno portato a una spirale di violenza e saccheggi. Le manifestazioni iniziate il 10 luglio si sono trasformate in disordini diffusi anche per sottolineare la disuguaglianza e la povertà che scuotono il paese, con migliaia di aziende che sono state saccheggiate o costrette a chiudere i battenti per paura delle violenze.

Finora oltre 200 centri commerciali in tutto il Paese sono rimasti chiusi a causa delle violenze, dopo che i beni esposti- dalle scorte di cibo e medicine alle TV a schermo piatto – erano stati rubati durante incendi e saccheggi. Scarseggiano intanto anche i beni di prima necessità e lunghe code davanti ai negozi sottolineano i pesanti contingentamenti imposti dalle autorità sui beni di prima necessità.

La discriminazione contro i bianchi è palpabile ma mentre la minoranza anglofoba si allontana dal paese, soprattutto i più giovani e professionalmente preparati, la Cina ha acquistato aziende, miniere ed una miriade di attività commerciali, controllando oggi l’economia di buona parte del paese.

La comunità bianca si sente accerchiata, negli anni si sono moltiplicati gli attacchi alle fattorie isolate e soprattutto nelle zone boere cresce la protesta del “Boer Lives Matter”, il movimento che vuole tutelare la minoranza bianca che – se pur rappresenta ormai solo meno del 10% della popolazione – soprattutto nella zona “afrikaner” controlla ancora parte dell’economia e dei territori agricoli più produttivi.

E’ intanto fallita la riforma agraria con il conseguente spezzettamento delle proprietà assegnate ai neri che – anziché favorire la coesione nazionale – ha sottolineato le divisioni etniche e tribali con reciproche accuse di corruzioni e favoritismi.

Difficile per chi non segue queste vicende rendersi conto che il Sudafrica è una nazione molto complessa e che raccoglie lingue, popoli, religioni, etnie profondamente diverse e da sempre in contrasto tra di loro. Il periodo di supremazia bianca, che è durato oltre trecento anni, a loro volta divisi tra anglofoni e boeri, aveva sicuramente conculcato i diritti dei neri, ma aveva portato il Sudafrica alla guida economica del continente mentre oggi il paese sta sprofondando nel caos più totale e la povertà ha coinvolto la grande maggioranza degli abitanti, oltre ad un visibile decadimento delle infrastrutture.

Mentre si susseguono le scelte esteriori di rottura sul passato (dal cambio dei nomi delle città a riforme costituzionali prettamente anti-bianche) la realtà è fatta di una povertà sempre più diffusa e da una violenza incredibile che purtroppo cresce incontrollata in tutto il paese.

 

CI SENTIAMO TRA 15 GIORNI.

BUONE VACANZE A CHI LE FA !                                                              MARCO ZACCHERA

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