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Gino Strada e il grave errore di Luca Del Pozzo
“Le reazioni e i commenti che si sono letti in queste ore in ambito cattolico (non tutto, Deo gratias) alla morte di Gino Strada, offrono l’ennesima conferma di quanto grande sia la confusione e di come il cattolicesimo in generale stia (mal)messo”.
Così scrive Luca Del Pozzo sul settimanale Tempi del 17 agosto. E aggiunge: “… Troppo spesso i fautori di un cristianesimo tutto declinato al sociale o, peggio, strumento di riscatto dall’oppressione e dall’ingiustizia… dimenticano o fanno finta di dimenticare che il cristianesimo stesso si fonda sulla più ingiusta delle ingiustizie: quella della croce. Vorrà dire qualcosa?”.
Ma certo che vuol dire qualcosa. Vuol dire che l’autore dell’articolo, del vangelo ha capito assai poco. Il cristianesimo si fonda sulla vittoria del Cristo su tutte le ingiustizie e sulla morte. Luca Del Pozzo è rimasto al venerdì. Ha dimenticato la domenica.
Gravi le conseguenze, giacché Del Pozzo continua con sconcertante disinvoltura: “L’errore di fondo di quei cattolici che oggi si sperticano in elogi e incensazioni nei confronti di Gino Strada… consiste nell’assumerne la… prospettiva…  secondo cui la storia deve essere emendata; che non è giusto che esistano disparità e diseguaglianze (e dire che non c’è cosa più ingiusta dell’eguaglianza); che si debba porre riparo e rimedio alle tante, troppe storture e brutture di questo mondo; che si debba opporre resistenza e combattere la sofferenza e il male, in tutte le forme esso si manifesti”.
Luca Del Pozzo, sembra ignorare che Gesù con i miracoli e con la predicazione cercò in tutti i modi di “porre riparo e rimedio alle tante, troppe storture e brutture di questo mondo”, che cercò in tutti i modi di combattere la sofferenza e il male.
Lo stesso grave errore di Luca Del Pozzo, ha portato tanti cristiani all’indifferenza verso il dolore altrui.
Renato Pierri

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